Rassegna, 3 luglio 2012
È scontro governo sindacati sui tagli agli statali
• A rendere ancora più complicato il decreto sulla spending review è il problema degli statali. «Se occorrerà uno sciopero generale lo faremo», ha minacciato il leader della Cisl Raffaele Bonanni. «Gli statali hanno già dato», ha detto la numero uno della Cgil Susanna Camusso. I sindacati assieme a Regioni, Comuni e Province saranno convocati da Monti a Palazzo Chigi. Le trattative in serata sembravano sfociare in un tentativo di ricerca di un punto di mediazione. Per i dieci mila esuberi della pubblica amministrazione si profilerebbe un esodo in 2-3 anni, verso i 60 anni di età, con la riapertura dei termini antecedenti alla riforma Fornero ma che in contropartita imporrà una dilazione nell’erogazione del Tfr che verrebbe congelato per compensare le maggiori spese pensionistiche. Al netto di questa manovra il blocco del turn over e delle consulenze esterne consentirebbe a regime risparmi per un miliardo. Anche sulla sanità trattativa serrata: si profilano tagli per 8 miliardi in tre anni e solo uno per il 2012 (su cui si era attestato Balduzzi). [Petrini, Rep]
• Sugli statali l’idea del governo è quella di sfruttare l’istituto del «collocamento in disponibilità», previsto già dal decreto di agosto 2011, cioè una sorta di cassa integrazione all’80 per cento dello stipendio per un massimo di due anni, per ridurre il numero dei dipendenti. L’ipotesi è quella di applicare la «disponibilità» ai dipendenti pubblici che, al termine dei due anni, abbiano i requisiti per la pensione. Invece di essere riassunti o licenziati, accederebbero al trattamento previdenziale, una sorta di prepensionamento. [Sensini, Cds]