Rassegna, 2 luglio 2012
Ancora strage di cristiani in Kenya: 20 morti
• In Kenya si sono registrati altri due attentati contro i cristiani. Il bilancio questa volta è di venti morti e decine di feriti. La doppia strage si è compiuta a Garissa, città di 100 mila abitanti a est di Nairobi, a meno di 100 chilometri dalla Somalia. Racconta Alberizzi sul Cds: «I due attacchi, simultanei e apparentemente coordinati contro due chiese sono arrivati improvvisi ieri alle 10.15, durante la messa. Il più cruento ha colpito il semplice tempio, una grande baracca di legno, della confessione dell’African Inland Church. Due terroristi si sono mescolati tra la folla e altri due hanno aspettato fuori. Quando, a metà della funzione, i primi hanno tirato fuori i loro fucili e cominciato a sparare, i secondi hanno ammazzato a sangue freddo due soldati di guardia e attaccato la folla in fuga. È stata tirata anche una granata. Un massacro: 15 morti e decine di feriti. Nello stesso momento altri tre terroristi hanno attaccato armi in pugno la cattedrale cattolica di Garissa. Tre i feriti. Ma il bilancio delle vittime sembra errato per difetto. All’obitorio di Garissa, infatti, hanno contato 17 corpi, ma, assicura uno dei funzionari, “altri due li stiamo aspettando. Sono morti all’ospedale. Un terzo è stato trovato vicino a una delle due chiese attaccate”. Il conto arriva a venti».
• Dall’invasione delle truppe keniote in Somalia, nell’ottobre scorso, gli attentati in Kenya si sono susseguiti. I primi, attacchi con granate contro night club, centri commerciali, stazioni degli autobus, sono sembrati opera di singoli, probabilmente fanatici. Quello di ieri segna un salto di qualità, come se i terroristi – molto probabilmente gli shabab somali – fossero andati a scuola dai loro colleghi di Boko Haram, quelli che quasi ogni domenica con fredda determinazione criminale compiono stragi nelle chiese nel nord della Nigeria. [Alberizzi, Cds]
• I servizi americani avevano appena lanciato una allerta per una minaccia «imminente» di attentato a Mumbasa e avevano fatto allontanare tutto il personale amministrativo. [Quirico, Sta]