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 2012  luglio 01 Domenica calendario

Anche se i nemici più irriducibili del governo – cioè l’ex ministro Renato Brunetta e il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi – continuano a spargere dubbbi sulla vittoria dell’altro giorno, Monti appare politicamente talmente forte da aver annunciato tagli nella pubblica amministrazione per 7-10 miliardi, con prepensionamenti e messa in mobilità di molte migliaia di statali, risparmi sulla spesa sanitaria e sulle disponibilità di ministeri, Regioni e Comuni, riduzione delle province a 45 entità e mano pesante sulle tremila e passa aziende pubbliche, spesso doppioni di altre aziende, spesso appesantite da consigli d’amministrazione pletorici, dove i partiti hanno piazzato gli amici e gli amici degli amici, gente che, a quanto pare, dovrà rassegnarsi e tornare a casa

Anche se i nemici più irriducibili del governo – cioè l’ex ministro Renato Brunetta e il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi – continuano a spargere dubbbi sulla vittoria dell’altro giorno, Monti appare politicamente talmente forte da aver annunciato tagli nella pubblica amministrazione per 7-10 miliardi, con prepensionamenti e messa in mobilità di molte migliaia di statali, risparmi sulla spesa sanitaria e sulle disponibilità di ministeri, Regioni e Comuni, riduzione delle province a 45 entità e mano pesante sulle tremila e passa aziende pubbliche, spesso doppioni di altre aziende, spesso appesantite da consigli d’amministrazione pletorici, dove i partiti hanno piazzato gli amici e gli amici degli amici, gente che, a quanto pare, dovrà rassegnarsi e tornare a casa. Tutto questo dovrebbe servire a non aumentare l’Iva né a settembre né il prossimo anno, dato che i tagli hanno un effetto durevole e l’anno possimo varranno più del doppio. Bisognerà naturalmente fare i conti, nonostante il buon andamento dei versamenti Imu, con la diminuzione delle entrate fiscali, specialmente dell’Ires, visto che molte aziende non avranno i margini degli anni passati. In ogni caso, secondo il segretario Catricalà, per evitare l’aumento dell’Iva bisognerà tagliare la spesa pubblica per almeno 4 miliardi e 200 milioni.

 

In che consistono le critiche di Brunetta e Squinzi?

La cosa riguarda l’acquisto di Btp da parte del fondo salva-stati Esm quando lo spread con i Bund tedeschi superasse certi livelli (si parla di 200 punti, il che significa che il Fondo dovrebbe intervenire subito). Monti sostiene che Esm sosterrà il corso dei titoli senza nessuna contropartita politica (la Troika eccetera), purché il paese colpito sia nel novero dei “virtuosi”. Chi sono i paesi virtuosi? Quei paesi che applicano i risparmi, le ristrutturazioni e il resto secondo quanto dichiarato fino a quel momento alle autorità europee consenzienti. La Merkel di fronte al Bundestag ha invece sostenuto che vi saranno comunque controlli e interventi di Bce e Ue e grazie a questa affermazione ha ottenuto l’approvazione del Fiscal compact, dove sono in effetti previste sanzioni pesanti per chi sgarra. In generale non si direbbe che Brunetta e Squinzi abbiano ragione, visti i riconoscimenti che Monti si è guadagnato a tutti i livelli, sia all’interno che all’estero e specialmente da parte della stampa tedesca (e specialmente dalla “Bild”, giornale popolarissimo e finora amico fedele della Kanzlerin). Berlusconi ha detto che a questo punto è impensabile far cadere il governo. È vero però, come d’altra parte avvertivamo già ieri, che il diavolo si nasconde nei dettagli e che, per esser certi su chi abbia ragione, bisognerà leggere il memorandum che su questa materia i ministri finanziari dovranno approntare per lunedì 9 luglio.

• Quindi Monti, sicuro di sé, si prepara a tagliare niente di meno che gli statali.

Il governo procederà probabilmente in  due tempi. Domani, o al più tardi martedì (bisogna mettere nel conto il ritorno di Monti da Kiev), incontrerà i sindacati a cui illustrerà il decreto. Il termine “illustrare” sta nei comunicati e significa, a quanto capisco e spero, che il presidente del consiglio non intende trattare. I tagli ci vogliono, e basta, per evitare l’aumento dell’Iva.

Come procederà?

Le piante organiche dei dirigenti saranno tagliate di un quinto, quelle di tutti gli altri di un 5-10%. Si varerà una deroga alla riforma delle pensioni: lo statale che, avendo 60 anni, maturerà nel 2012 o magari anche nel 2013 i requisiti per andare in pensione secondo i criteri precedenti la riforma potrà/dovrà farlo. Lei capisce che questa norma aprirà la strada anche alla soluzione del problema degli esodati. Vi sono poi un 10-30 mila esuberi che se non avranno l’età della pensione secondo le vecchie regole, verranno messi in mobilità all’80% dello stipendio. È chiaro che queste persone non saranno sostituite. Il blocco delle assunzioni, già deciso da Tremonti, verrà prolungato fino alla fine del 2014 (la regola è: si potrà assumere per un 20% della spesa dei dipendenti in uscita, che è meno di un nuovo assunto ogni cinque collocati a riposo).

I sindacati?

Bonanni ieri ha minacciato sfracelli, annunciando mobilitazioni in tutte le città. Ma non credo che il premier ne abbia troppa paura: i tre sindacati non hanno più la forza di un tempo.

Verranno colpiti solo gli organici?

No. I ministeri saranno costretti a fare acquisti attraverso la Consip, anche questa creata da Tremonti e bellamente snobbata da tanti dicasteri, che hanno continuato a comprare per conto loro in misura tante volte abnorme, addirittura 94-95 per cento delle forniture. Vi saranno altri tagli alla Sanità, contro cui però si è già mobilitato Bersani. I buoni pasto saranno ridotti al valore di 7 euro. Si annunciano forti resistenze dalle Regioni. Mentre le Province sembrano ormai rassegnate al loro dimezzamento e invitano anzi il presidente del Consiglio a intervenire sulle tremila e passa aziende pubbliche.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 1° luglio 2012]