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 2012  giugno 28 Giovedì calendario

Mediatrade, assoluzione e prescrizione per Berlusconi

• Nell’inchiesta sulla compravendita di diritti televisivi di Rti, controllata di Mediaset, il tribunale di Roma ha stabilito il «non luogo a procedere» per Silvio Berlusconi, suo figlio Pier Silvio e altri dieci manager tra cui il produttore televisivo Frank Agrama. Erano accusati di una presunta frode fiscale da dieci milioni consumata nel biennio 2003-2004. Il gup di Roma, Pierluigi Balestreri, ha dichiarato prescritti i fatti del 2003 e ha assolto per quelli del 2004. Il processo Mediatrade era una costola dell’inchiesta milanese dove Silvio Berlusconi era già stato prosciolto ma il figlio rimane imputato. [Vinci, Rep]

• La Vinci su Rep ripercorre le vicende del processo Mediatrade: «L’indagine, finita a Roma perché nel periodo 2003-2004 la sede di Rti era nella capitale, ha passato a setaccio le dichiarazioni dei redditi del gruppo Fininvest del 2004 e del 2005. L’ipotesi del pm Barbara Sargenti era che gli imputati, in concorso tra loro, “al fine di evadere le imposte, avessero posto in essere un sistema di frode per alcuni milioni di euro che consisteva nella sovrafatturazione dei diritti di trasmissione di film e fiction acquistati da major statunitensi” come la Paramount. I diritti venivano acquistati da Mediatrade, Rti e Fininvest “a prezzi gonfiati, tramite società di comodo» riconducibili a Frank Agrama e ad altri intermediari. Parte delle somme sborsate, fondi neri, attraverso la triangolazione con aziende in Estremo Oriente, veniva poi fatta rientrare in Italia. Un’ipotesi da sempre smentita dalla difesa di Niccolò Ghedini, secondo cui le società del gruppo Fininvest “hanno sempre osservato i criteri di trasparenza”. Un punto questo affrontato anche nel processo di Milano sui diritti televisivi, dove il 18 ottobre 2011 l’ex primo ministro è stato prosciolto dalle accuse di frode fiscale e appropriazione indebita. Inutile in ricorso della procura, la Cassazione ha confermato. A Milano il processo prosegue contro undici persone, compresi presidente e vicepresidente di Mediaset, cioè Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi. A Roma gli indagati erano accusati di fatturazioni per operazioni inesistenti e false dichiarazioni dei redditi. Oltre al leader del Pdl sul banco degli imputati c’erano sette dirigenti Mediaset, tra i quali il consigliere d’amministrazione Pasquale Cannatelli, che è amministratore delegato di Fininvest, Andrea Goretti ex ad di Rti, i manager di Rti Gabriella Ballabio, Daniele Lorenzano, Giorgio Dal Negro, Roberto Pace e Guido Barbieri, nonché i cinesi Paddy Chan e Catherine Hsu Chun».