Rassegna, 28 giugno 2012
Mozioni Ue, sì con voti incrociati
• Il Parlamento ieri ha votato quattro mozioni di appoggio a Monti prima del vertice europeo. Spiega Casadio su Rep: «Sotto, c’è lo zampino di Berlusconi. Difficile sostenere che bisogna uscire dall’euro e poi votare una mozione unica di sostegno a Monti per la trattativa al vertice Ue di Bruxelles di oggi e domani. Quindi, il Pdl non ne fa nulla. Va per la sua strada, con un suo documento. Si autoesclude. E nasce una maggioranza nella maggioranza: è questo il risultato politico. Pd-Udc-Fli-Api (più Sudtirolen) infatti sottoscrivono una mozione unitaria. Prova generale di coalizione di governo senza i pidiellini nel caos? Il risultato finale comunque è un voto bipartisan: tutti (o quasi) votano tutte le mozioni “sostieni Monti”. Passa la mozione di Franceschini- Galletti-Della Vedova-Pisicchio- Brugger con il “sì” di gran parte del Pdl (eccetto 15 astenuti e due voti contrari) e il “no” dei leghisti. Ok alla mozione Cicchitto, con il via libera del Pd, l’astensione dell’Idv e la Lega divisa. Approvato anche il documento dei dipietristi e quello di Moffa».
• «(…) Il debito sta ancora salendo e a differenza di quanto accade in Portogallo, Irlanda e persino in Spagna, il divario di competitività sulla Germania continua ad allargarsi. Ma i partiti non hanno una posizione in proposito, preferiscono esercitarsi sui difetti di Angela Merkel, François Hollande o della Bce. Non si accalorano su cosa privatizzare per ridurre il debito o su come misurare e fermare la deriva della competitività. Persino il mandato a Monti prima del vertice si è risolto in una recita: due mozioni sostanzialmente uguali invece di una sola, la prima del centrodestra e l’altra di centro e centrosinistra». [Fubini, Cds]