Rassegna, 27 giugno 2012
Spending review, governo sotto
• Le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno dato il via libera al testo del decreto legge sulla spending review. Da notare l’astensione del Partito democratico, e il fatto che in due occasioni il governo sia andato «sotto», avendo espresso parere contrario. Racconta Giovannini sulla Stampa: «L’incidente – con annessa spaccatura della maggioranza, ripetutasi al momento del voto finale sul testo del provvedimento che oltre alla nomina di Enrico Bondi a commissario per la spending review, stabilisce alcune norme per risparmiare sugli acquisti di beni e servizi da parte della Pubblica amministrazione – si è verificato su due emendamenti del Pdl su cui il governo aveva dato parere negativo. Il primo esclude Ferrovie e Poste (e le loro controllate) dalla lista delle società su cui potrà calare la mannaia di Enrico Bondi, in quanto “società a totale partecipazione pubblica che esercitano un servizio universale di interesse generale” che abbiano chiuso l’ultimo esercizio in attivo. Il Pd voleva che il criterio per l’esclusione fossero gli ultimi tre esercizi in rosso, e ha votato contro. Il secondo emendamento riguarda gli appalti: all’obbligo di aprire le buste in seduta pubblica (pena la nullità) sfuggiranno le offerte esaminate prima del 9 maggio».
• Lunedì mattina il governo ascolterà sindacati e imprenditori, e poi già nel pomeriggio il Consiglio dei ministri potrebbe varare la spending review. [Giovannini, Sta]