Rassegna, 19 giugno 2012
«Una settimana di ferie in meno». La proposta di Polillo
• A margine di un convegno romano, il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo ha dichiarato che gli italiani vivono al di sopra delle loro possibilità e che dovrebbero rinunciare a una settimana di ferie per rilanciare il Pil nazionale. Polillo ha argomentato che «per sostenere i nostri consumi abbiamo bisogno di prestiti esteri pari a 50 miliardi di euro l’anno». Risultato? «Questo gap», indica nella sua ricetta il sottosegretario all’Economia, «lo possiamo chiudere o riducendo ulteriormente la domanda interna, inaccettabile per il Paese oppure aumentando il potenziale produttivo». Come? Semplice, lavorando di più. Statistiche alla mano, Polillo chiarisce che gli italiani lavorano «mediamente nove mesi l’anno». Dunque, questo il sillogismo: «Se rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto». Come dire: 14-15 miliardi in più di ricchezza. Il tutto, grazie alla maggiore produttività. Naturalmente si sono scatenate le proteste dei sindacati. La Cgil ha parlato di una proposta «confusa, estemporanea e non particolarmente geniale e alla quale manca un naturale completamento: perché non chiedere ai 500 mila lavoratori in cassa di rinunciare ad una settimana di indennità? Per questa via anche le casse dello Stato ne trarrebbero un beneficio». [Festuccia, Sta]
• Polillo è quello della tassa sui cani, degli esodati, dei conti correnti gratis per i pensionati che avrebbero comportato «un notevole danno per le banche» ecc. [Festuccia, Sta]