13 gennaio 1901
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Alla presenza del sindaco Prospero Colonna, rotto il diaframma sotto il Quirinale. Il Traforo sarà pronto in due anni
L’Illustrazione italiana 13 gennaio 1901
Nella giornata del 5 gennaio (ore 17.25) «si è stabilito un passaggio sotto all’antico colle del Quirinale, passaggio che ampliato e ridotto alla forma di comoda galleria, riescirà di grande vantaggio per le comunicazioni tra due delle località più frequentate di Roma. La cerimonia della caduta dell’ultimo diaframma che separava le due rudimentali aperture praticate dai due fianchi del colle, ha dato occasione per una piccola festa, che se riproduceva su scala ridottissima quella dell’ultimo quadro dell’Excelsior, è tuttavia riuscita assai caratteristica ed ha procurato una meritata soddisfazione a chi si fece iniziatore dell’opera, e a coloro che seppero condurre innanzi i lavoro, rapidamente e bene.
«Gl’invitati alla cerimonia hanno dovuto superare una rampa in legno per giungere all’apertura del primo scavo, posta dalla parte ove oggi trovansi le scuderie reali in via dei Giardini, e lì si sono inoltrati in una galleria avente una sezione quadrata di circa due metri e mezzo di lato; e non è stata una piccola soddisfazione quella di trovare in mezzo all’informe tunnel, pieno di solide travature e intensamente illuminato, un dolce tepore che faceva piacevole contrasto colla gelida tramontana la quale soffiava all’esterno, precorritrice della neve.
«Dopo che il sindaco di Roma, principe Colonna, ebbe spezzata la tradizionale bottiglia di champagne, collocata in una nicchia scavata nel diaframma centrale della galleria, e dopo il colpo di piccone dato dal sindaco contro il diaframma stesso, cominciò l’opera demolitrice degli scavatori, che in preda alla più grande contentezza rimossero l’ultimo ostacolo; ed i presenti poterono uscire dall’altro imbocco della galleria a via Milano, e cercare in un lunch servito nella grande serra del palazzo delle Belle Arti, un conforto al viaggio sotterraneo compiuto.
«La galleria che passa sotto al Quirinale è lunga m. 340.23, ed ha la pendenza del 2.80 per cento; l’attuale scavo verrà ingrandito praticando prima l’apertura di altre due gallerie laterali, in modo che i massicci intermedi servano di sostegno, e poscia si completerà lo scavo portando la sezione alla forma di un ampio segmento di cerchio, di un raggio di metri 7.50, in cui il piano stradale passerà sotto al centro del cerchio per m. 1.50, in modo da dare alla galleria l’altezza di 9 metri e una larghezza poco minore di m. 15.
«Le pareti della galleria verranno rivestite di muri robusti, più solidi naturalmente ai fianchi; e con tutta probabilità sulle pareti si porrà un rivestimento di bianche e lucide mattonelle di maiolica, il cui candore concorrerà con le lampade elettriche a render più luminoso il sotterraneo passaggio.
«Sul piano stradale correranno nel mezzo due binarii per i tram; ai due lati delle rotaie resteranno due spazii liberi capaci di dar passaggio ciascuno contemporaneamente a due vetture, e poi verranno i marciapiedi. Si ritiene che la galleria sarà compiuta e pronta, con due prospetti in travertino, fra due anni circa; e si è calcolato che il lavoro importerà la spesa d’un milione e settecentomila lire, spesa che è stata assunta dalla società dei tram ed omnibus di Roma.
«Con questa opera importante ed utile, il colle del Quirinale non subisce modificazioni profonde, come quella antica dovuta a Traiano che ne tolse che ne tolse una parte per poter costruire in piano il fôro che porta il suo nome, o quella moderna per la quale la costruzione di via Nazionale ha convertito in un giardino pensile la Villa Aldobrandini. L’aspetto del colle resta immutato, mentre i cittadini risparmieranno tempo e polmoni con questa dritta strada che pone in comunicazione la via dei Due Macelli comn via Milano. Noteremo infine che i lavori di scavo non dettero sinora che piccole messe di scoperte archeologiche; nelle vicinanze, infatti, dei due imbocchi non si trovarono che varie statue, alcune delle quali di buona fattura, capitelli, frammenti di antefisse ed un grande pavimento a mosaico che tra gli ornati ha dei pesci e nel centro una croce»
Ernesto Mancini