Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• In Egitto si è votato per eleggere il nuovo presidente. Favorito sembrerebbe l’ex generale Ahmed Shafiq sul candidato dei Fratelli musulmani Mohammed Morsi. L’affluenza è stata bassa, tra il 30 e il 40%. I risultati arriveranno giovedì, intanto i Fratelli musulmani hanno denunciato brogli. «Abbiamo prove di irregolarità volte a screditarci dimostrando che siamo invece noi a fare brogli, ad esempio sono state trovate schede precompilate con il nome del nostro candidato Mohammed Morsi. E intanto le nostre richieste di avere le liste degli elettori sono state respinte dalla Giunta, c’è qualcosa di oscuro che ricorda i tempi del vecchio regime», ha detto il portavoce Ahmad Sarhan. [Zacchinelli, Cds]

• A proposito del voto in Egitto, scrive la Zecchinelli sul Cds: «L’ultimo turno delle presidenziali egiziane non conclude affatto la difficile transizione iniziata 16 mesi con la caduta di Mubarak. Il Parlamento eletto in inverno a maggioranza islamica è stato appena sciolto dalla Corte Suprema. La Costituzione resta da scrivere e nemmeno esiste una Costituente. E la probabile vittoria di Shafiq, l’ultimo premier del vecchio regime, impedirà sì uno Stato religioso ma non darà garanzie di averne uno “civile”. La Giunta militare al potere da oltre un anno si ritirerà in apparenza, ma il controllo del Paese resterà fermamente nelle sue mani. Perfino le prerogative del nuovo raìs verranno decise dai generali solo dopo avere la certezza di chi abbia vinto».