13 giugno 1982
Tags : Roberto Calvi
Nel Banco i poteri passano a Rosone
• In assenza di ulteriori notizie di Calvi, Roberto Rosone, rientrato precipitosamente dalla Sardegna, e Orazio Bagnasco, proveniente da Venezia, convocano per la sera un consiglio di amministrazione mentre nel corso della giornata trattano il problema della «vacanza» di Calvi attraverso Giuseppe Ciarrapico, giunto da Roma a sostenere la candidatura Bagnasco all’Ambrosiano. Rosone si oppone e riesce a far passare la decisione, conforme allo statuto, di affidare i poteri al vicepresidente anziano, cioè a lui. Dichiara in consiglio che non ha alcuna aspirazione presidenziale. Bagnasco ottiene che gli vengano affidati, insieme a Mezzana e Arosio, i rapporti con la Banca d’Italia. Andreotti fa sapere, attraverso Ciarrapico, di non litigare se si vuole evitare il commissariamento da parte della Banca d’Italia. Al ministero dell’Interno intanto comincia a farsi strada l’ipotesi di un tranello teso a Calvi con la fuga. [Marco Borsa, Sta. 19/6/1982]