Rassegna, 13 giugno 2012
Gotti Tedeschi interrogato dai pm di Roma sul memoriale
• Ettore Gotti Tedeschi è stato interrogato dal procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Nello Rossi, e dal pubblico ministero Stefano Rocco Fava. Oggetto dell’audizione per l’inchiesta romana su una quindicina di casi sospetti di riciclaggio, era il memoriale ritrovato negli uffici di Gotti Tedeschi. Un documento di poche pagine e tanti allegati che da qualche giorno è nelle mani delle toghe romane. Il banchiere, che è stato sentito come indagato di procedimento connesso (quello della procura di Roma sulla violazione delle normativa antiriciclaggio), con i pm ha analizzato punto per punto il suo memoriale. Appunti da inviare al Pontefice per tramite del suo segretario padre Georg Ganswein. Scive la Vincenzi (Rep) che Gotti tedeschi «avrebbe spiegato di essere stato chiamato dalla banca della Santa Sede con il preciso intento di portare trasparenza e fare pulizia. Proposito che, però, secondo Gotti Tedeschi, sarebbe stato ostacolato. In particolare, il banchiere, così come ha fatto nel memoriale, ha ripercorso con i magistrati l’iter della legge antiriciclaggio vaticana, una norma voluta da Benedetto XVI per adeguare la Santa Sede e lo Ior agli standard europei di trasparenza, in modo da entrare nella white list. Poi i conti. Nel documento, che inizia con “caro Monsignore”, c’è una disamina generale sulle procedure che si sarebbero dovute seguire. Procedure che Gotti Tedeschi individua nelle indicazioni fornite dalla società finanziaria Deloitte, con cui – avrebbe spiegato – lo Ior aveva in essere un rapporto di consulenza. Collaborazione che, però, si è interrotta a luglio perché, all’interno del board, furono avanzate critiche sui costi richiesti dalla società».