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 2012  giugno 08 Venerdì calendario

Vantaggiato: «Ho scelto il luogo in modo casuale»

• Nel verbale della confessione, due pagine in tutto, Vantaggiato descrive con precisione maniacale come ha fatto a costruire la bomba, anzi gliela disegna proprio sul tavolo agli inquirenti, le bombole di gas, la polvere pirica, la batteria, i fili elettrici, le lampadine, il telecomando: «Ho acquistato il telecomando da un impiantista da me scelto sulle Pagine Gialle, un impiantista che si trova in un paese tra Copertino e Maglie, non ricordo esattamente il nome del paese...». Una bomba nata dalle Pagine Gialle, che ha ucciso una ragazza e ne ha ferite per sempre altre cinque. Gli inquirenti, naturalmente, battono sul movente, vogliono capire che cosa ha armato tanta distruzione. Ricevono da lui, però, risposte bizzarre: “Non ho una ragione specifica per la quale ho scelto sia la città che il posto. La scelta del luogo è stata del tutto casuale. E l’ho fatto perché ce l’avevo con il mondo intero e, nello specifico, perché prima si lavorava e si guadagnava mentre adesso questo non succede più...». [Caccia, Cds]

• Ecco il racconto di Vantaggiato: «Ho collocato l’ordigno nella notte tra il 18 e il 19 maggio. Ho trasportato il bidone, che avevo rubato a San Pietro in Lama, all’interno della Fiat Punto bianca intestata a mia moglie e così pure, sempre all’interno della Punto, le tre bombole che avevo rubato qualche tempo addietro, con tutto il materiale necessario per confezionare il meccanismo d’innesco. Una volta giunto a Brindisi mi sono fermato in via Palmiro Togliatti (la via che costeggia la scuola, ndr), ho scaricato il bidone ed ho caricato al suo interno le tre bombole e lì ho effettuato i collegamenti. A quel punto ho trasportato il bidone munito di ruote percorrendo il marciapiedi di via Togliatti per poi svoltare verso la scuola». L’ordigno fai-da-te era così concepito: «In ogni singola bombola (svuotata del gas, ndr) ho messo circa 10 chili di polvere pirica, comprata in più occasioni da vari rivenditori della provincia di Lecce. Per l’innesco ho utilizzato una centralina collegata ad una batteria, che ho acquistato dalla ditta Greco sulla via per Nardò. La batteria a sua volta era collegata con tre coppie di fili elettrici avvolti intorno alla resistenza di 3 lampadine da 12 volt a cui avevo rimosso il vetro di copertura e che poi avevo inserito all’interno di ognuna delle 3 bombole. Una volta dato l’impulso con il telecomando, la centralina riceve il segnale e lo trasmette alla batteria, la quale dà l’impulso elettrico ai fili che incendiano la resistenza che a sua volta dà l’innesco alla polvere pirica. La mattina dopo sono tornato davanti alla scuola con la mia Hyundai Sonica e ho parcheggiato nei pressi. A piedi ho fatto un primo passaggio davanti al chiosco e verso le 8 meno 20 ho premuto il telecomando...».