Rassegna, 8 giugno 2012
Siria, spari sugli osservatori dell’Onu
• Gli osservatori Onu inviati in Siria a verificare quante sono le vittime del massacro di Qubair sono stati fermati dai soldati dell’esercito di Assad e rimandati indietro. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha riferito che sono stati sparati colpi di pistola contro gli osservatori, i quali annunciano che riproveranno a raggiungere Qubair oggi, con la luce del sole. Mazza (Cds): «Così restano i due opposti racconti sulle violenze a Qubair, zona di beduini (che in genere non si sono schierati con la rivoluzione) di 30 case appena, a sud del paesino sunnita di Maarzaf. Nella lista degli attivisti, 35 vittime hanno lo stesso cognome: Al-Yatim, che significa “orfano”. Il dissidente Al-Hamadee descrive una strage “simile a Hula”: l’artiglieria martella i villaggi; poi arrivano dai vicini centri alauiti (il gruppo cui appartiene il presidente Assad) le milizie pro-regime (gli “shabiha”, i fantasmi) che sparano, accoltellano, bruciano. Il governo invece replica che l’esercito è intervenuto su richiesta degli abitanti contro “una roccaforte di terroristi armati” che avrebbero ucciso una decina di civili».