Rassegna, 8 giugno 2012
Monti: «Ho perso l’appoggio dei poteri forti»
• Mario Monti si è sfogato dopo le molte critiche ricevute nelle ultime settimane sull’operato del suo governo e ha detto: «Il mio governo e io abbiamo sicuramente perso in questi ultimi tempi l’appoggio che gli osservatori ci attribuivano, spesso colpevolizzandoci, dei cosiddetti poteri forti perché non incontriamo i favori in un grande quotidiano, considerato rappresentante e voce di tali poteri, e in Confindustria». Intervenendo in teleconferenza al XXII congresso dell’Acri, l’associazione delle Fondazioni e delle Casse di risparmio, il premier ha ammesso: «non posso negare che avremmo potuto fare di più e meglio», «abbiamo anche avviato un percorso serio di risanamento e di riforme strutturali», ha poi detto soffermandosi soprattutto sull’importanza della riforma del lavoro, «sottovalutata soprattutto dalle imprese, che ne sono e ne saranno i principali beneficiari», e delle pensioni, che è riuscita a «infrangere un tabù» e a segnare un «modello di rapidità» d’azione per l’Europa intera, le cui istituzioni hanno invece «troppe volte agito in modo tardivo, miope e unidirezionale». [Tamburello, Cds]
• Parlando di poteri forti ieri Monti è sembrato alludere al Corriere della Sera, il quotidiano per il quale ha scritto editoriali per molti anni, un giornale al quale il premier ha attribuito un’etichetta molto precisa e che nel corso di questi mesi aveva pubblicato alcuni commenti critici sull’azione del governo, in nessun caso irrispettosi o «personalizzati». In serata il direttore del Corriere Ferruccio De Bortoli ha risposto alle critiche su Twitter con una frase enigmatica: «Poteri forti, poteri storti, poteri morti». [Martini, Sta]