Rassegna, 8 giugno 2012
La Cina taglia i tassi di interesse
• Smentendo le previsioni degli analisti, la Banca centrale cinese ha tagliato di un quarto di punto il tasso di interesse sui prestiti interbancari, portandolo al 6,31%. Scrive Sarcina (Cds) che «in sostanza Pechino ha fatto quello che la Bce ha rimandato. Ora con il denaro un po’ meno caro e la moneta eternamente svalutata, le imprese cinesi proveranno a recuperare quote di esportazione sui mercati della crisi, negli Stati Uniti e in Europa».
• L’altra novità della Banca centrale cinese riguarda le banche commerciali locali, a cui sarà permesso di offrire ai depositanti tassi di interesse equivalenti al 110% del tasso benchmark di deposito attuale, ora al 3,25%, e di fare prestiti all’80% del tasso benchmark. La regola precedente non dava alle banche alcun margine di flessibilità per offrire di più ai depositanti e consentiva di scendere al 90% del benchmark nel concedere mutui. In concreto, significa che il tasso massimo per i depositi salirà al 3,58% (dal 3,50%) e per i mutui scenderà al 5,05% (dal 5,90%). [Maggi, Sta]
• Il taglio dei tassi cinesi entra in vigore venerdì ed è il primo negli ultimi tre anni. [Maggi, Sta]