Rassegna, 7 giugno 2012
La Bce lascia invariati i cambi. Draghi: «Tocca ai governi»
• La Banca centrale europea ha deciso ieri a larga maggioranza di lasciare invariato il costo del denaro all’1%, pur tenendo aperti i rubinetti della liquidità per le banche. Ma la valutazione meno ottimistica sulla crescita, data ieri dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi («La crescita resta debole, sono cresciuti i rischi al ribasso») lascia aperta la porta a un ribasso del costo del denaro. Draghi ha ribattuto anche alle recenti critiche all’Europa del presidente americano Barack Obama: «Non è giusto né equilibrato dire che l’Europa sia la sola responsabile della crisi», ha detto. Tuttavia l’ex governatore di Bankitalia ha anche esortato i governi di Eurolandia ad avere una «visione» per l’Europa e a fare la loro parte. «Alcuni problemi della zona euro non hanno niente a che vedere con la politica monetaria», ha sostenuto Draghi. Per il presidente della Bce «non è giusto che la politica monetaria compensi l’inerzia delle altre istituzioni». [De Feo, Cds]