Rassegna, 7 giugno 2012
Bomba di Brindisi, confessa un benzinaio
• Da ieri sera un uomo si trova da ieri in stato di fermo alla questura di Lecce per la bomba alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che ha ucciso Melissa Bassi lo scorso 19 maggio. L’uomo si chiama Giovanni Vantaggiato, ha 68 anni, moglie e due figlie. «Sì – ha ammesso dopo dieci ore di interrogatorio, farfugliando e delirando – Quella bomba l’ho fatta io da solo, l’ho pensata e l’ho costruita, non potevo fare altrimenti...». Fuori dalla sua casa, a Copertino, 20 chilometri da Lecce e 60 da Brindisi, in viale Amerigo Vespucci, si è radunata subito una folla. Spiega Caccia sul Cds che «Vantaggiato, di bombole e combustibili vari se ne intende: vende carburanti per uso agricolo, l’impianto di famiglia che fornisce di gasolio le serre del circondario si trova ad appena 500 metri in linea d’aria dalla sua villetta, sulla provinciale per Leverano. E nelle telecamere piazzate tutt’intorno alla scuola di Brindisi sarebbe rimasta impressa anche l’immagine della sua automobile, che passa qualche ora prima dell’attentato delle 7.42. Errori fatali, che hanno portato sulla strada giusta gli inquirenti. Ma il movente? Un rancore covato a lungo verso il preside della scuola, Angelo Rampino? Forse c’entrano le due figlie di Vantaggiato o la nipote, figlia di suo fratello, che ha pure lui un impianto di carburanti nella zona? C’è un’altra ipotesi, però, che prende corpo: l’uomo voleva vendicarsi contro il Tribunale di Brindisi per una vecchia truffa da oltre 300 mila euro, una fornitura di carburante che non gli era stata pagata oppure la vendita di un immobile a qualcuno che poi invece aveva fatto il furbo».
• La svolta che ha portato all’individuazione dello stragista è arrivata ieri mattina, poco dopo le 11. Sono state le sue automobili a tradirlo. Una Fiat Punto di colore bianco che era stata filmata dalle telecamere di via Palmiro Togliatti, viale Aldo Moro e via Galanti alcuni giorni prima della strage, e una Hyundai Sonica azzurra. La prima, la Fiat Punto, è stata utilizzata per un sopralluogo. C’è chi dice anche la notte del 18 maggio, per trasportare le tre bombole di gas e l’innesco. Mentre la mattina dell’attentato le telecamere riprendono la Hyundai azzurra. Entrambe le macchine sono della sua famiglia. La prima usa prevalentemente la moglie, l’altra lui. [Viviano, Rep]
• Riporta Bianconi (Cds) che nei giorni precedenti alla tentata strage, il cellulare di Vantaggiato risultava attivo nelle vicinanze della scuola presa di mira, mentre la mattina dell’esplosione no. «Un dato che, letto insieme agli altri, può far nascere l’ulteriore sospetto che l’uomo non l’abbia portato con sé proprio per evitare di essere localizzato attraverso gli accertamenti su quella giornata».
• Quando, ieri, polizia e carabinieri hanno bussato alla porta di Vantaggiato, lui ha provato goffamente a nascondere il paio di occhiali che aveva sul volto la mattina della strage. Anche quelli fissati dalle immagini della telecamera del chiosco. [Bonini, Rep]
• Ci sono alcune intercettazioni ambientali e telefoniche che hanno confermato i sospetti degli investigatori, alcune conversazioni con la moglie di Giovanni Vantaggiato dove si intuisce che anche lei sapeva. E c’è un precedente: l’uomo era già stato sospettato di essere il responsabile di un attentato. Il 25 febbraio del 2008 era finito nel mirino degli inquirenti perché ritenuto responsabile di aver piazzato esplosivi sul cestino della bicicletta di Cosimo Parato, a Torre Santa Susanna, vicino Francavilla Fontana. [Viviano, Rep]
• Copertino negli anni Ottanta era terra di killer, manovalanza armata a disposizione dei Tornese di Monteroni e dei Dell’Anna di Nardò. [Caccia, Cds]