Rassegna, 29 maggio 2012
«Nessun abuso nell’asilo di Rigano». La rabbia dei genitori
• Il processo di primo grado che vedeva imputate cinque persone – tre maestre, il marito di una di loro e una bidella – per abusi sessuali sui 21 bambini che frequentavano la materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio si è concluso con l’assoluzione di tutti «perché il fatto non sussiste». Alla lettura della sentenza, dopo nove ore di Camera di Consiglio, sono esplose immediate la rabbia e la disperazione delle mamme dei bimbi che nel luglio del 2006 denunciarono i presunti abusi subiti dai propri figli. Urla e grida. «Non è giusto, magistrati di merda». «Vergogna». Insulti, nei confronti dei giudici. Calci e pugni contro porte e sedie del tribunale. Una di loro ha avuto un malore ed è stata portata via in ambulanza. «È una cosa vergognosa», urlava Arianna Di Biagio, che presiede l’associazione dei bimbi dell’asilo “Olga Rovere”. «Quei bambini hanno raccontato, nel corso dell’incidente probatorio, tutto quello che avevano subìto. Ma non sono stati creduti. Questa sentenza legalizza la pedofilia». «Mi dispiace che ci siano voluti sei anni per accertare la verità ha detto invece l’avvocato Franco Coppi, difensore di due degli imputati – ma mi dispiace anche per la reazione in aula dei genitori che, invece di essere contenti sembra quasi preferissero che gli imputati fossero condannati per abusi che non hanno commesso». [Angeli, Rep]
• La Corbi sulla Stampa ripercorre velocemente la vicenda di Rignano Flaminio: «La storia di pedofilia nella scuola Olga Rovere di Rignano scoppiò sei anni fa. Le maestre coinvolte sono state fino a quel momento un punto fermo della comunità. Silvana Magalotti è moglie di Alfredo che ha il Bar sport all’ingresso del paese. Il marito di Marisa Pucci è invece elettricista. Patrizia Del Meglio è quasi considerata una vip visto che è sposata con Gianfranco Scancarello: autore tv, amico di beniamini del pubblico e vive in una villa. La villa “degli orrori”, come la chiamano adesso visto che qui secondo l’accusa si sarebbero svolti i festini. E oggi non importa che quelle accuse siano cadute, perché la calunnia è un vento resistente alla verità. Nell’altra metà del paese ci sono una dozzina di genitori uniti in un’associazione, e i loro amici, qualche politico di estrema destra (Forza Nuova). Ieri alla lettura della sentenza in aula hanno dato calci e pugni alle porte, hanno insultato i giudici e hanno gridato al complotto. Non si aspettavano un’assoluzione anche se cinque anni fa la Cassazione era stata chiara sulla consistenza dell’inchiesta. “È indiscusso scrisse la relatrice della sentenza, Claudia Squassoni che i genitori hanno agito in buona fede con l´intenzione di tutelare al meglio e di proteggere i loro ed altri bambini... ma qui il tema è altro”. Il tema è “il contagio dichiarativo”».