Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

• Milano 7 maggio 1928. Imprenditore tessile. Dell’omonimo gruppo di biancheria per la casa. Membro per 15 anni del Consiglio superiore della Banca d’Italia a Roma e presidente del Consiglio di reggenza della sede di Milano.
• «Famosissimo perché “modaiolo e mondaiolo”, come dicono i suoi amici. Imprenditore tessile, nella Milano di Spadolini direttore del Corriere della Sera si candidò per i repubblicani, prese una batosta e ebbe l’onore di vedersi preso in giro da Giuseppe Prezzolini sul Borghese» (Antonella Rampino).
• «Ho preso la maturità classica al Manzoni e subito dopo ho iniziato a lavorare in bottega da mio padre, all’inizio in qualità di autista. Non molto dopo mio padre si è ammalato e io ho seguito fin dall’inizio la crescita di questo piccolo gruppetto tessile che produceva biancheria per la casa. Avevo tre fratelli maschi. Ho sposato una bocconiana nel 1953 e con lei ho avuto 4 figli maschi. Non avevo vocazioni, non ero un genio matematico, avevo pochi talenti che ho sempre provato a spendere al meglio».
• Studi alla Bocconi. «Eravamo una piccola azienda; uno dei miei fratelli aveva studiato Ingegneria, un altro Medicina e così quando ero ancora soltanto un ragazzo di 21 anni, mio padre mi diede la delega completa per la gestione dell’azienda. Dovetti affrontare problemi ai quali non ero preparato. Siamo cresciuti mentre il mercato della biancheria per la casa non cresceva. Noi siamo cresciuti attraverso acquisizioni, comprando quote di mercato. Mio fratello ingegnere si occupava della parte tecnica; l’altro, più giovane di me di 5 anni, ha lavorato sempre con me, in completa armonia. Abbiamo iniziato una serie di acquisizioni di tipo “verticale”, completando il ciclo produttivo. Eravamo tessitori, siamo diventati filatori, tessitori di spugna, tintori, stampatori, confezionisti».
• Nell’88 fu eletto “Bocconiano dell’anno”.