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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Maurizio Zipponi

• Brescia 4 luglio 1955. Politico. Sindacalista. Ex segretario della Fiom-Cgil lombarda, nel 2006 fu eletto alla Camera con Rifondazione comunista.
• «Ha cominciato a lavorare a 14 anni. Tre anni dopo è entrato alla Franchi, una delle fabbriche d’armi del bresciano, dove c’è un altro operaio di cognome Zipponi, suo padre. Per un periodo i due hanno fatto attività sindacale parallela, l’uno spingeva per far entrare nel consiglio di fabbrica i giovani desiderosi di cambiare e l’altro rappresentava la vecchia guardia operaia» (Dario Di Vico).
• Autore di libri con il punto esclamativo: Ci siamo! Operai, impiegati, precari nella nuova economia (2000), Si può! Operai, precari, impiegati e imprese in un nuovo sistema (2003), entrambi per Mursia. Due capitoli di quest’ultimo sono dedicati alla vicenda dello stabilimento Alfa Romeo di Arese, caso emblematico del declino industriale italiano a giudizio di Pietro Ichino, che vide nella Fiom-Cgil di Zipponi il simbolo di un sindacato legato a vecchi schemi ideologici, dannosi alla fine per gli stessi lavoratori. Il giuslavorista scriveva infatti che i mille operai rimasti nel 2003 difendevano la fabbrica (che la Fiat era intenzionata a chiudere) non tanto per il timore della disoccupazione: «Arese è nel cuore di una zona nella quale centinaia di imprese cercano migliaia di operai senza trovarli. Senonché la diaspora verso le altre aziende non è accettabile perché ­ – spiega Zipponi – significherebbe lasciare che a decidere della sorte dell’auto italiana siano i meccanismi ciechi del mercato; ai quali la Fiom contrappone invece un grande progetto centrato sull’idea dell’auto ecologica, possibile a suo dire con una cospicua iniezione di capitale da parte dello Stato (poco importa che l’Unione europea non consenta più operazioni di questo genere, considerandole “aiuti di Stato”). Ma accettare di andarsene non si può, anche perché significherebbe la dispersione di un gruppo di operai unito e solidale; significherebbe accettare che qualcuno andrà a star meglio, qualcuno a star peggio; significherebbe, soprattutto, cercare la soluzione ciascuno per conto proprio» (Ichino, in A che cosa serve il sindacato Mondadori 2006, ha raccontato dettagliatamente e con una mole impressionante di documenti la vicenda Arese e il ruolo chiave di Zipponi che impedì di fatto qualunque riqualificazione dell’area, facendo fuggire molte aziende straniere decise ad investire in Italia).
• Nel gennaio 2008 furono trovate stelle a cinque punte e scritte minacciose nei suoi confronti sui muri della Camera del Lavoro e della sede del Prc di Brescia. Allora viveva già da alcuni mesi sotto scorta per minacce che gli erano arrivate da ambienti della sinistra estrema.