3 giugno 2012
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Biografia di Adriana Zarri
• San Lazzaro di Savena (Bologna) 26 aprile 1919 – Crotte di Strambino (Torino) 18 novembre 2010. Teologa. Scrittrice. Nel 2008 ha pubblicato il libro Vita e morte senza miracoli di Celestino VI (Diabasis). Collaboratrice del Manifesto (la rubrica “Parabole”). Figlia di un mugnaio e della figlia di un capomastro.
• «Critica sottile di quelle che, da cattolica di sinistra incline all’intransigentismo, considera derive integraliste della Chiesa romana» (Pierluigi Battista), fece piangere Paolo VI: «Una leggenda. Nata quando assunsi le difese dei cattolici candidatisi a sinistra. Chiesi un’udienza a Montini. Mi ricevette l’allora, come dire?, vicepapa. Un colloquio di due ore, non sempre scoprendoci d’accordo. Ma ci stimammo» (da un’intervista di Bruno Quaranta).
• Si è poi candidata alle europee con Rifondazione comunista.
• Nel settembre 2005 fece discutere per aver dato dell’animale a Bossi (scrisse che avrebbe dovuto farsi curare da un veterinario).
• «Adriana Zarri è un’eremita. Nata nel Bolognese, da tempo è in Piemonte. Prima ad Albiano (“Una dimora che mi segnalò monsignor Bettazzi, compagno d’infanzia”), poi al Molinasso, ora a Crotte. Un portone introduce nel cortile erboso. In cima alla scala, la cella evangelica, una volta granaio. È inferma Adriana Zarri, ma tonificata da una fede che non si mescola con la dottrina. La sua giornata: “Mi alzo alle sette. Con l’ascensore raggiungo la chiesetta sotto il mio studio, mi dispongo alla liturgia...”» (Bruno Quaranta).
• In occasione dell’approvazione della legge 194 si schierò a favore dell’aborto.
• Ha vissuto «nella sua cascina, tra i suoi gatti: speciali compagni sempre, anche al tramonto e nella fine» (Stefano Di Micheli).