3 giugno 2012
Tags : Milena Vukotic
Biografia di Milena Vukotic
• Roma 23 aprile 1938. Attrice. Nota soprattutto come la seconda signora Pina in Fantozzi (al cinema) e nonna Enrica di Un medico in famiglia (in tv), vista negli ultimi anni anche al cinema in Saturno contro e Un giorno perfetto (Ferzan Ozpetek 2006, 2008), All’amore assente (Andrea Adriatico 2007), Letters to Juliet (Gary Winick 2010), Noi 4 (Francesco Bruni 2014) e La sedia della felicità (Carlo Mazzacurati 2014). Nastro d’argento 1994 come migliore attrice non protagonista per Fantozzi in paradiso, premio Eleonora Duse per la carriera teatrale nel 2002, Ciak d’oro alla carriera nel 2007. Tra i film: Giulietta degli spiriti (Fellini 1965), Il fascino discreto della borghesia (Buñuel 1972), Amici miei (Monicelli 1975), Bianco, rosso e Verdone (Verdone 1980), Nostalghia (Tarkovskij 1983). Spesso vista anche a teatro (nel 2014 Regina madre, regia di Manlio Santanelli).
• «Con quella faccia un po’ così – il naso impertinente che punta al cielo, gli occhi da clown, beffardi e malinconici – ha sedotto Fantozzi e Buñuel, Monicelli e Fellini, Risi e Nichetti» (Giuseppina Manin).
• «La bellezza del mestiere d’attore è quella di saper spaziare dal tragico al comico. Ma nei film di Villaggio ho potuto giocare con una maschera grottesca e affettuosa, e avere la grande soddisfazione di far ridere, oltre ad essere premiata col Nastro d’Argento. Dovessi ricominciare, rifarei tutto uguale perché ho imparato moltissimo anche dal cinema comico».
• Il cognome deriva dal padre, «le cui origini erano slave, precisamente montenegrine. Strana figura di letterato e diplomatico. Studiò un po’ di musica, venne a Roma e all’inizio entrò nella cerchia dei futuristi. Parlava a volte della sua esperienza con il teatro di Bragaglia. Alla fine, la carriera di diplomatico prese il sopravvento. Ho passato la mia infanzia viaggiando: Londra, Vienna, poi in Olanda e a Istanbul e soprattutto a Parigi che fu la mia città formativa. Coincise con la separazione dei miei genitori» (Antonio Gnoli) [Rep 17/8/2014].
• «Io ho iniziato a danzare spinta dai miei genitori musicisti (mia madre si è diplomata con Respighi). È stata una grande passione, ho ballato all’Opéra di Parigi, nella compagnia di Petit e in quella del marchese de Cuevas per cui danzò anche Nureyev. Ho studiato teatro in Francia, poi la passione per il cinema mi ha riportato nella mia città natale, Roma. Ho dovuto ricominciare tutto da zero, ma avevo visto La strada e avevo deciso che volevo lavorare con Fellini. Ho avuto il privilegio di farlo e di diventare anche una sua buona amica. I miei grandi maestri sono stati Buñuel (figura tra gli interpreti dei suoi tre ultimi film – ndr), Zeffirelli, Tarkowski e, in teatro, il grandissimo Strehler» (da un’intervista di Angela Calvini).
• «Ricordo che quando andai da Renato Castellani con una lettera di presentazione, mi disse senza tanti complimenti: “Senta, per fare cinema occorre essere belle e formose, oppure bisogna avere una personalità come la Magnani... Siccome lei non ha né l’una, né l’altra cosa, le consiglio di lasciar perdere”. (…) Molto tempo dopo proprio Castellani mi chiamò per un ruolo in un suo film: lui evidentemente si era dimenticato del “consiglio” che mi aveva dato, e io non gli ricordai quell’episodio che mi era rimasto un pochino dentro» (Emilia Costantini) [Cds 29/8/2013].
• Ama il connubio musica-parola: negli ultimi anni si è esibita con frequenza in melologhi (con l’ensemble di Salvatore Accardo o gli archi di Santa Cecilia). Con la sua partner pianistica Angela Annese ha proposto il concerto a due voci L’amico magico, omaggio a Fellini e Rota, e, dopo averlo presentato dal vivo, ha inciso Il brutto anatroccolo, favola con la musica di Gian-Luca Baldi.
• Vive a Roma, quartiere Salario.