3 giugno 2012
Tags : Ignazio Visco
Biografia di Ignazio Visco
• Napoli 21 novembre 1949. Economista. Governatore della Banca d’Italia dal 1 novembre 2011 (ha sostituito Mario Draghi, divenuto Presidente della Banca centrale europea).
• In Banca d’Italia dal ’72 «Negli anni Novanta ha diretto l’Ufficio Studi e poi è stato a Parigi come capo economista dell’Ocse. Al ritorno a Roma da Parigi, nel 2002, non è stato accolto proprio a braccia aperte da Fazio che l’ha lasciato senza ruolo specifico fino alla nomina a funzionario generale nel 2004. Il passaggio all’incarico prestigioso di responsabile dell’area della Ricerca è avvenuto però solo con Draghi» (Stefania Tamburello). Dal 2007 vicedirettore dell’Istituto.
• «Per un lungo periodo è stato un po’ l’enfant prodige di palazzo Koch: il più giovane capo del servizio studi nella storia centenaria dell’Istituto. E, più tardi, pure il più giovane funzionario generale» (Elena Polidori) [Rep 21/10/2011].
• È stato lui a introdurre nel dibattito politico, intervenendo davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nell’agosto 2011 a nome della Banca d’Italia, il tema della patrimoniale «Capisco che è un argomento di tensione e di grande rilevanza, ma va osservato che tra i principali paesi europei, l’Italia è caratterizzata da un’imposizione sulla proprietà immobiliare piuttosto bassa».
• Non è convinto che gli Eurobond possano risultare efficaci «A meno che non si parli di Eurobond europei che vadano a finanziare interventi di investimento europei, non hanno impatto e di certo, per il disavanzo pubblico, non aumentano l’avanzo primario»
• Non ha mai nascosto invece la sua fiducia nella riduzione del prelievo fiscale sul lavoro, applicata però ad una platea più vasta possibile, mentre «provvedimenti di sgravio dei premi aziendali possono avere effetti redistributivi regressivi, concentrandosi tra i dipendenti delle grandi imprese dove le retribuzioni sono più elevate, e possono determinare comportamenti opportunistici volti a beneficiare degli incentivi».
• Considera le banche «imprese di pubblica utilità», per cui occorrono autorità che garantiscano che quello che gli istituti di credito fanno abbia effetti positivi sulle imprese e i risparmiatori «La fase che si è aperta in quest’ultimo periodo può costituire l’occasione per le banche italiane di concentrarsi ancor più sulla tradizionale attività di intermediazione, indirizzando il risparmio del pubblico verso i progetti più meritevoli».
• Tema da lui molto sentito è l’istruzione, l’importanza della conoscenza «Per far ripartire l’economia, certo, è ancora necessario rimuovere i vincoli antichi, far funzionare meglio il mercato, favorire la crescita delle imprese. Ma occorre soprattutto prendere atto dei grandi fenomeni evolutivi che ci hanno trovato relativamente impreparati, fra i quali la globalizzazione, la rivoluzione delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni » [Cds 21/10/2011].
• Temi approfonditi nel libro Investire in conoscenza (Il Mulino 2014) e sui quali ha ancora recentemente richiamato l’attenzione «Bisognerà acquisire le competenze necessarie per il XXI secolo: l’esercizio del pensiero critico, l’attitudine alla risoluzione dei problemi, la creatività e la disponibilità positiva nei confronti dell’innovazione, la capacità di comunicare in modo efficace, l’apertura alla collaborazione e al lavoro di gruppo. Questo, continuando ad accrescere l’investimento in conoscenza, nella scuola e nell’università, e mirando a colmare con decisione il gravissimo difetto di “competenza alfabetica funzionale” rilevato per il nostro paese da ultimo lo scorso anno nell’ambito del Programma internazionale per la valutazione delle competenze degli adulti (PIAAC) condotto dall’OCSE» (dal discorso pronunciato in occasione delle celebrazioni dei 60 anni della casa editrice Il Mulino) [in S24 19/10/2014].
• Sposato, tre figlie.
• Non è parente di Vincenzo.
• Appassionato lettore di Ken Follett.