3 giugno 2012
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Biografia di Mario Virano
• Rivoli (Torino) 7 gennaio 1944. Architetto. Presidente dell’Osservatorio sulla Torino-Lione.
• Papà metalmeccanico, mamma operaia in una fabbrica di cioccolato. Già leader degli studenti, avvicinatosi al Pci fu tra i giovani collaboratori del sindaco di Torino Diego Novelli. Responsabile dei Trasporti in federazione, si propose come uno degli esperti nazionali. «Sue sono le grandi intuizioni di un’unica azienda di trasporti per l’intera area torinese, di una nuova rete “a griglia” di bus e tram, infine della “metropolitana leggera”. Lo stop gli arriva nel 1985, quando è coinvolto nell’inchiesta del giudice Sebastiano Sorbello sui “Semafori intelligenti” (un appalto da 6 miliardi di lire). Sarà poi prosciolto, ma poco dopo lascia e se ne va a Roma dove fonda un consorzio di progettazioni. A Torino rientra solo negli anni 90, all’improvviso e per un posto importante: l’autostrada del Frejus e la società Sitaf sono scosse dagli scandali e da una rivolta strisciante in Val di Susa per le troppe promesse non mantenute. Si ricorda di lui il vecchio “compagno” Quagliotti, diventato consigliere di Marcellino Gavio. Virano risolve molti problemi, poi torna a Roma all’Anas. Fino a quando ancora gli antichi amici torinesi dell’ex Pci, ma soprattutto il ministro dei Lavori Pubblici di Berlusconi, Pietro Lunardi (si frequentano da decenni), decidono una chiamata “bipartisan” per salvare l’Alta velocità: bisogna rimediare alle botte con la polizia e ai rischi per i fondi Ue» (Ettore Boffano).