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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Simona Ventura

• Bologna 1 aprile 1965. Conduttrice tv. «Lo champagne va bene, però continuo a bere anche chinotto».
Vita Infanzia a Chivasso (Torino). Padre ufficiale dell’esercito, madre «che ancora oggi è la mia guida spirituale», sorella, Sara, (Bologna 12 marzo 1975) che ne ha ricalcato le orme con minor successo, conduttrice radiofonica di Rtl 102.5. «Sono grata ai miei genitori. Quando ero ragazzina mi sembrava un’educazione un po’ troppo severa. Perché, per esempio, fino a diciott’anni la sera non potevo uscire. E io già a sedici anni mi sentivo una ribelle, erano i tempi della musica metallara, mi truccavo di viola. Raffaella Carrà ai miei occhi era l’unica soubrette completa. Ma in casa nostra in televisione si guardava soprattutto calcio e mio padre, che è stato arbitro, mi portava alle partite. Sognavo anche di presentare la Domenica sportiva. Dopo il liceo scientifico mi sono iscritta all’Isef. Un mio amico ha cominciato a farmi fare delle interviste ai calciatori per trasmissioni in onda su alcune tv private di Torino. Poi nell’88 ho avuto un’occasione importante. A Miss Italia avevano eletto Mirka Viola. Ma si scoprì che era sposata, e le fu tolto il titolo. Per mandare un’italiana a Miss Universo organizzarono un altro concorso. Lo vinsi e mi spedirono allora alla finale a Taiwan. Da Taiwan ho realizzato un reportage su quella mia esperienza e al ritorno mi hanno scelto per Domani Sposi, un quiz Rai, presentato da Giancarlo Magalli. Dopo sono entrata nella redazione sportiva di Gbr, un’emittente romana dove ho lavorato per un anno. Nel 90 mi chiamarono a Telemontecarlo per i Mondiali di calcio in Italia. Pensavo di rimanerci tre mesi e invece ci sono rimasta tre anni facendo cose meravigliose, dalle Olimpiadi di Barcellona agli Europei 1992 in Svezia. Poi per una Domenica in di Pippo Baudo ho fatto i collegamenti esterni. E un giorno mi telefona Tito Stagno, allora capo dello Sport alla Rai. Credevo fosse uno scherzo e gli ho sbattuto giù il telefono. Così ho fatto la Domenica sportiva nelle edizioni 1992-93 e 1993-94, con Sandro Ciotti e Bruno Pizzul. Mi fecero fuori. Adesso posso dire che è stata anche la mia fortuna. Allora ci rimasi male» (da un’intervista di Giorgio Lazzarini).
• «Quando ho compiuto 30 anni mi sono messa a piangere, una tristezza. La mia carriera, la mia vita, erano tutte da definire. Mi ricordo quella terribile estate del 1994 da disoccupata, giornalista sportiva senza posto. Mamma mia com’ero angosciata. Mi arrivò una telefonata da Mediaset per un provino di telepromozioni. Accettai, avrei accettato tutto. Poi però ci fu la Gialappa’s» (da un’intervista di Alessandra Rota).
• La conduzione di Mai dire gol, dal 1994 al 1997, le diede la notorietà, la consacrazione con Le iene. Nella stagione 2001-2002 sostituì Fabio Fazio alla guida di Quelli che il calcio, trasmissione che ha lasciato nel 2011. Grande successo nel 2003 con il reality show L’isola dei famosi, che ha condotto fino al 2011. Poi, tra l’altro, Music Farm. Condusse anche il Festival di Sanremo 2004, segnato da risultati di audience molto bassi e da forti polemiche con le major discografiche che decisero di non partecipare.
• Nell’aprile 1998 sposò il calciatore Stefano Bettarini, da cui ha avuto i figli Nicolò (6 ottobre 1998) e Giacomo (13 novembre 2000). Clamorosa la loro separazione, preceduta da una ridda di voci su una storia tra la Ventura e il produttore televisivo Giorgio Gori. Nell’autobiografia pubblicata nel 2008 è tornata sulla questione: «Giorgio è stato il treno passato per farmi capire come era messo il mio matrimonio. E quando l’ho capito, c’è stata la delusione. E dalla delusione è nato tutto il resto. Giorgio è stato più l’implosione del mio matrimonio che un nuovo amore». Ha precisato che fu una passione «cerebrale al 70 per cento».
• Nel 2006 ha avuto in affidamento Caterina, figlia di una parente, che nel 2014 ha definitivamente adottato.
• Ha scritto nell’autobiografia: «All’età di 19 anni, dopo il mio primo rapporto sessuale rimasi incinta. Decisi di abortire, una scelta sofferta, che non rifarei mai più nella vita. Un’esperienza traumatica, capitata pochi mesi prima dell’esame di maturità. Mio padre non lo sa ancora e il padre di quel bambino non lo saprà mai».
• Giurata delle prime due edizioni di X Factor, su Raidue. Flop con Colpo di genio su Raiuno (affiancata da Teo Teocoli, chiusura dopo due puntate). Nell’estate del 2011 ha lasciato la Rai ed è passata a Sky, dove è stata di nuovo giurata di altre tre edizioni di X Factor (la quinta, la sesta e la settima, su Sky Uno) e nel 2015 ha condotto il reality di Fox Life Il contadino cerca moglie. Dal 2014 presenta la finale di Miss Italia, in onda su La7.
• Nel 2016, dopo averla condotta per otto anni, è concorrente all’Isola dei famosi di Alessia Marcuzzi (undicesima edizione, Canale 5): «A farmi accettare, la sfida con me stessa, con la natura e il desiderio di voler affrontare la realtà senza maschere e senza orpelli. È una grandissima sfida e tutto ciò mi diverte molto. E, non da ultimo, perché sono una pazza col botto!» (Mario Manca) [Vty 16/2/2016]. È stata eliminata alla sesta puntata (battuta al televoto da Jonas Berami prima e da Stefano Nones poi).
• Nell’agosto del 2011, appena passata a Sky, rilasciò a Vanity Fair un’intervista polemica nei confronti della Rai: «La Rai offre grandi potenzialità, ma sempre meno libertà di movimento. È ogni anno più difficile, per chi ci lavora, mantenere la propria autonomia. Sono sempre stata una persona libera, dovevo dire grazie solo a chi ha creduto in me. Ma ultimamente non c’erano più le condizioni per questa libertà»; «Carlo Freccero, Fabrizio Del Noce, Antonio Marano sono stati direttori di rete che mi hanno insegnato qualcosa. Anche Massimo Ferrario, che sapeva di non avere una grande esperienza in fatto di tv, è stato umile nel lasciarmi la possibilità di fare, seguendo le linee guida che lui aveva impostato. Un ragionamento onesto, rispettoso dei ruoli, che prevede ci sia fiducia in chi lavora con passione per il bene dell’azienda. Ecco, non saprei dire chi è stato il migliore tra i dirigenti con cui ho condiviso questi anni. In compenso non ho dubbi sul peggiore: Massimo Liofredi» (Giovanni Audiffredi) [Vty 3/8/2011].
• Querelata da Emilio Fede per diffamazione perché, in un’intervista rilasciata il 10 febbraio 2011 al Corriere della Sera, aveva parlato di lui e del suo presunto coinvolgimento nel caso Ruby, è stata assolta (Cds 27/6/2012).
• Ha pubblicato l’autobiografia Crederci sempre, arrendersi mai (Mondadori 2008), scritta con il giornalista sportivo Darwin Pastorin: «L’ho fatto con lui perché è una persona sensibile e se ho cominciato lo devo a lui. Eravamo fidanzati, così ho iniziato a vedere le partite e a entrare nell’ambiente con l’idea di fare la giornalista sportiva».
• Nel 2008 ha recitato nel film La fidanzata di papà (di Enrico Oldoini, con Massimo Boldi), ha interpretato se stessa nel film di Sofia Coppola Somewhere (2010) e nel cinepanettone di Neri Parenti Vacanze di Natale a Cortina (2011).
• Ha disegnato con un’amica una linea di tute (griffe “Star Chic”).
• Il 14 maggio 2008 ha firmato il divorzio da Stefano Bettarini (affidamento condiviso dei due figli). In agosto paparazzata a New York con un nuovo compagno, Silvio Sardi, imprenditore immobiliare, ex marito di Lory Del Santo («va tutto molto bene tra noi, ma i lavori sono ancora in corso», ha detto a Vanity Fair). Poi una relazione di un anno con il fashion designer Alessandro Martorana. Dal 2010 è legata all’imprenditore Gian Gerolamo Carraro, detto Gerò, figlio di Nicola, produttore e marito di Mara Venier. Si sono incontrati dall’ortopedico: «Ci eravamo incrociati a casa di suo padre, Nicola Carraro, e di Mara Venier. Ma non ci eravamo notati. Ci è voluto un ortopedico per farci incontrare. Avevo problemi ai tendini, anche per via delle scarpe con il tacco, e lui era reduce da un brutto incidente. Per caso ci siamo rivisti tre volte di fila nella stessa sala d’aspetto, i nostri appuntamenti erano sempre attaccati. È stato casuale, ma il destino ci ha messo lo zampino» (Valerio Palmieri).
Critica «Ha sempre ammesso di non saper far niente, né ballare né cantare né recitare, e su tale niente ha costruito il suo personaggio, vitale e con le palle. Ci va talento anche in questo» (Alessandra Comazzi).
• «Le riconoscono di avere la battuta pronta, di saper parlare di sport come un uomo, di sapersi scegliere la spalla adatta anche se si capisce che preferirebbe fare da sé. Le riconoscono di saper gestire come un uomo il bastone del comando, non guardando in faccia nessuno (e forse neanche se stessa), e di lavorare quanto un mulo e quanto solo Pippo Baudo sa fare, come lui pronta a cadere sul cadavere dei flop aziendali e a farsene carico. Le rimproverano di gestire un po’ troppo mussolinianamente quel bastone del comando. Le rimproverano la simpatia a doppia velocità, di gridare troppo e di esser troppo D&G» (Marinella Venegoni).
• «Ha successo perché è sempre avanti, fa tendenza. Nel look arriva un anno prima. Non ha paura di stupire, ma non è mai volgare. Oggi in tv per avere successo bisogna avere uno stile. Lei ce l’ha» (Fatma Ruffini).
• «La sua è una tv per catturare i consumatori, come vogliono i pubblicitari. L’unico ostacolo per farne un’eroina nazionale è il timbro della voce, che non è amato al Sud, a Caltanissetta è tedesco. La dizione è nordista, il timbro poco controllato (le scappano urli da lavandaia) è in opposizione semantica, direbbe il critico Aldo Grasso, alla valenza iconica della pettinatura neoborghese».
• «Un bel ragazzaccio» (Raffaella Carrà).
• «Un’insicura velata, transitata dai tailleur da educatrice ai tacchi da dominatrice senza mai capire come s’impugna un frustino. Una che, come lei stessa ha detto per spiegare l’ultima evoluzione estetica, si è “sempre sentita bionda dentro”; e se nasci ruspante brunetta di Chivasso, sono traumi che lasciano il segno» (Stefania Miretti).
Frasi «Avevo 17-18 anni. Un dirigente di una televisione, a Torino, mi fece capire che dovevo essere carina con lui. Gli risposi: “Prima di venire qui mi sono chiesta se ce l’ho o no, l’indole della mignotta. La risposta è no. Semmai l’avessi, comunque, me ne andrei a Montecarlo, a darla via a dieci milioni a botta. Scusa, ma anche in questo sono molto ambiziosa. Ho la soddisfazione di ricordarmi ancora la sua faccia» (da un’intervista di Maria Latella).
• «Quando ho cominciato, se mi avessero chiamata a fare la velina ne sarei stata felicissima. Però non avevo abbastanza tette».
• «Io sono una donna di spettacolo, devo essere spettacolare. Quelle che fanno le minimaliste in televisione mi fanno schifo».
• «Sono una specie di cobra. Sto ferma, osservo e mordo al momento giusto. Siccome lavoro in silenzio, c’è chi pensa che io sia debole. Beh, si sbaglia alla grande».
Politica «Io sono qualunquista. Sono la persona più equidistante del mondo. Ho la par condicio intrinseca, automatica».
• «È fantastico che nessuno capisca per chi voto».
• Alla vigilia delle politiche 2008 si è sbilanciata: «Mi sembra che la Santanché sia quella che sta giocando meglio le sue carte».
Tifo Torinista: «Un giorno, davanti al Torino di Pulici, Graziani e Sala, era il 76, l’anno dello scudetto, pensai: questa è la squadra della mia vita. Dieci anni di curva, con i Granata corps, vendevo gagliardetti e gridavo Forza vecchio cuore granata».
Vizi S’è rifatta seno e naso (del primo ritocco s’è poi pentita): «L’ho fatto per spirito di ribellione verso chi mi diceva di non farlo e anche verso un corpo che non mi piaceva». Tatuaggi: sulla caviglia sinistra le iniziali dei figli, sulla caviglia destra la doppia S che sta per Simona e Stefano (Bettarini), all’altezza della vita un cuore a cui il 15 dicembre 2005 (giorno della separazione da Bettarini) furono aggiunte le ali. Per i 40 anni una corona sulla schiena, il cui significato sarebbe: «Simona regina della vita».
• È sempre andata in tv vestita da Dolce & Gabbana, a cui ha aggiunto poi altre firme: Valentino, Armani, Ferragamo, «mentre per Cielo che gol! ho scelto delle griffe giovani».
• Fuma. Prima di ogni trasmissione beve un po’ di vino.
• Voci che si facesse di cocaina: «Forse era l’unica maniera per togliermi i figli. Da allora faccio l’esame del capello ogni sei mesi, custodisco tutte le analisi in cassaforte».
• Nel 2008 ha acquistato una casa a New York e una a Miami.
• Ha una società di produzione, la Si.Ve.
• È vegetariana.