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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Claudio Velardi

• Napoli 25 ottobre 1954. Imprenditore. Politico. Le sue società principali, Reti e Running, hanno clienti come Autostrade, Lottomatica, Enel, Sky, Fastweb. È stato presidente del web-channel SherpaTv.it. Ex editore (e fondatore) del Riformista. Capo dello staff di D’Alema segretario a Botteghe Oscure (1994-1998) e di D’Alema premier a Palazzo Chigi (1998-2000). Dal 2008 al 2009 assessore al Turismo e ai Beni culturali della Regione Campania. «Il nostro vero errore è che la merchant bank, a Palazzo Chigi, non l’abbiamo mai fatta. Invece avremmo dovuto» (vedi Guido Rossi).
• «Figlio di Francesco, tipografo e piccolo editore (era sua l’enciclopedia della canzone napoletana curata da Ettore De Mura nei primi anni Settanta) “cui non ho fatto a tempo a dare soddisfazioni” e di Maria Tittì Campaiola, pianista “eterea e bruttina, io ho preso da lei”, ha respirato politica fin da bambino. Il nonno Enrico Velardi, ferroviere socialista, perse il lavoro perché antifascista e si mise in proprio» (Barbara Palombelli).
• Nel 2006 votò per la Rosa nel Pugno. Nel 2008 ha definito «bolliti» D’Alema e Veltroni, chiedendo loro di farsi da parte.
• «Rapido, spregiudicato, furbo e cinico (...) Con questa testa pelata, con quello sguardo che ti entra dentro e ti legge ogni peccato e pure la denuncia dei redditi» (Fabrizio Roncone). È considerato tra i lobbisti più potenti d’Italia.
• Oggi renziano. «Per me essere definito renziano non è un insulto, anche perché non abbiamo alternative. Ma per la precisione io mi considero velardiano dissidente» (Dag 3/9/2014).
• «È prutusino ogni ’mmenesta. Passa da un talk show all’altro. Imperversa al mattino, pomeriggio e sera, prediligendo gli schermi di Rai e La7 con puntate radiofoniche. Si sbraccia, arringa, discetta, polemizza, interrompe sornione dando del “Tu” a chiunque, non disdegna le battute e l’ironia a buon mercato. Nella sua eloquenza – un po’ caricaturale – si coglie lo stile tranchant alla Massimo D’Alema. Chiariamo: nulla a che vedere con l’originale. Si autodefinisce – a secondo dei giorni e delle trasmissioni – imprenditore, editore e politico ma anche intellettuale, docente, giornalista, esperto di comunicazione e marketing. Che mestiere davvero faccia, lo sanno in pochi. Claudio Velardi è personaggio curioso. Un partenopeo della Napoli bene e dalle importanti amicizie e frequentazioni. (…) Già dirigente politico del Partito comunista italiano (dal 1986 al 1990 è segretario regionale dell’allora Pci della Basilicata), nel 1995 viene nominato assessore alla Cultura con Antonio Bassolino sindaco di Napoli. Purtroppo per lui, non passa neppure un mese e il suo posto è vacante. Sì, Velardi si dimette dopo un avviso di garanzia e infuocate polemiche dopo che i vigili urbani partenopei accertano che il politico ha soppalcato abusivamente il suo appartamento. (…) Sbarca a Roma e diventa “consigliore” a Botteghe Oscure di Massimo D’Alema, segretario del Pds-Ds e poi staffista quando il leader maximo verrà nominato presidente del Consiglio. Con lui a Palazzo Chigi anche un altro vate, Fabrizio Rondolino (entrambi da “vecchi arnesi della politica e della comunicazione” animano il sito thefrontpage.it). Nel 1998 lo spin doctor lascia Botteghe Oscure. Dirà di D’Alema “Lo voglio bene più di prima”. Ben presto si trasferisce al quotidiano l’Unità per curarne il marketing come direttore di “strategie e sviluppo”. Amaramente – con il senno di poi – forse non erano tanto buone le strategie e lo sviluppo visti i tanti stop delle pubblicazioni del giornale fondato da Antonio Gramsci. Dal 2000 in poi adottando il motto “Chi fraveca e sfraveca nun perde maje tiempo” si lancia in tante avventure simil imprenditoriali vedi Wikipedia. Trova il tempo anche per dare una mano – si fa per dire – al presidente della Regione Antonio Bassolino: ricoprirà dal febbraio 2008 al giugno 2009 la poltrona di assessore al Turismo e ai Beni culturali. I risultati non sono tra i più entusiasmanti. Trascorrono pochi mesi e organizza contemporaneamente le campagne elettorali per le regionali del 2010 di due aspiranti governatori. Quella di Renata Polverini, destra, nel Lazio e quella di Enzo De Luca, sinistra, in Campania. La Polverini lo ringrazierà anche nominandolo consigliere al Museo d’arte contemporanea Maxxi. Per prutusino ogni ’mmenesta sono quisquilie. Il suo sguardo è altrove. C’è da curare la campagna elettorale di Gianni Lettieri nel 2011 contro i candidati Mario Morcone (Pd) e De Magistris (liste civiche). (…)» (Arnaldo Capezzuto) [Fat 9/11/2014].
• Sposato con Micla, due figli, Francesca e Federico.