3 giugno 2012
Tags : Salvatore Veca
Biografia di Salvatore Veca
• Roma 31 ottobre 1943. Filosofo. Tra i suoi libri Dell’incertezza. Tre meditazioni filosofiche (Feltrinelli 1997), Le cose della vita. Congetture, conversazioni e lezioni personali (Rizzoli 2006). Da ultimo Non c’è alternativa. Falso! (Laterza 2014).
• Studi all’Università di Milano, laurea nel 1966 con una tesi in Filosofia teoretica (sotto la guida di Enzo Paci e Ludovico Geymonat), ha insegnato in numerose università: fino al 2006 ordinario di Filosofia politica a Pavia. Poi vicedirettore dello Iuss, l’Istituto universitario di studi superiori di Pavia. La prima fase della sua ricerca è stata dedicata a questioni di teoria della conoscenza o di epistemologia, poi si è spostato sulle teorie di Marx in rapporto alle scienze economiche, sociali e politiche, quindi si è impegnato in un programma di ricerca nell’ambito della filosofia e della teoria politica. «Uno dei nostri maggiori filosofi viventi» (Arturo Colombo).
• Vicino alla sinistra e in particolare a Michele Salvati, è stato «l’inventore – ma se ne schermisce con qualche fastidio, quando glielo si ricorda – della fortunata parola “migliorista”, il filosofo politico che, a sinistra, ha dato cittadinanza ad Hanna Arendt e alle teorie della giustizia di Rawls, fino a provocare con Popper. Lo ha fatto dal cuore della sinistra culturale milanese, alla Casa della Cultura o in Fondazione Feltrinelli (che ha presieduto dall’84 al 2001 – ndr), spingendo gli ultimi due decenni di comunismo italiano a confrontarsi con le pulsioni culturali e sociali che, proprio a partire da Milano, il Psi di Bettino Craxi andava ad intercettare» (il Riformista).
• Consigliere comunale del Pds a Milano nei primi anni Novanta, ha sostenuto Veltroni e la nascita del Pd.
• Dal 2014 è presidente della Casa della cultura di Milano.