3 giugno 2012
Tags : Davide Van De Sfroos
Biografia di Davide Van De Sfroos
• (Bernasconi) Monza 11 maggio 1965. Cantante. Autore. Nel 2008 buon successo con l’album Pica! (Picchia!). Quarto a Sanremo 2010 con il brano Yanez. Nell’aprile 2014 è uscito l’ultimo album di inediti, Goga e Magoga.
• «Per il suo cantare i deboli un po’ simile a Springsteen, per l’impostazione folk vicino a Woody Guthrie, per la ricercatezza dei testi paragonabile a Dylan. Fatte le debite proporzioni, questi paragoni fanno capire perché sia diventato uno dei beniamini del Premio Tenco. Nel 1999 vinse nella categoria emergenti, nel 2002 la targa per il miglior album in dialetto. Il nom de plume non ha nulla a che vedere con l’Olanda, ma è un’espressione usata sul lago di Como per indicare i contrabbandieri. Quelli che, appunto, “vanno di frodo”. Il suo album ...E semm partii (...E siamo partiti) ha venduto 50 mila copie: un successo sul quale molti hanno messo gli occhi. Primi fra tutti, i discografici, che vorrebbero fargli abbandonare il dialetto per l’italiano. Ma lui si è rifiutato: “La mia musica è un bonsai, se crescesse perderebbe la sua natura. Eppoi il dialetto ha un suono che mi possiede, che mi emoziona. Scrivo poesie in italiano, ma il dialetto è più veloce, si trasforma subito in canzone”. Poi sono arrivati i politici, che hanno interpretato il recupero del dialetto come un’adesione alle idee padane. Nell’estate 2002 un suo concerto trasmesso da Raidue (guidata dal leghista Marano) è diventato un caso politico. Ma lui si indigna: “Suono nei centri sociali, alle feste dell’Unità e anche a quelle della Lega. È triste quando ti dipingono di un colore solo perché ti hanno visto passare per una strada. Chi segue la mia musica ha capito: come potrei essere collegato con tanto affetto a una parte politica e scrivere storie che lanciano messaggi di tutt’altro tenore?”. Le canzoni di ...E semm partii sono racconti di emigranti scappati da quelle terre strette fra lago e montagna per cercare fortuna in America e in Germania» (Andrea Laffranchi).
• «Oggi mi considero ateo politicamente. Uno spirito libero e anche un po’ anarchico. Mi affascina di più la spiritualità degli sciamani».
• Tre canzoni di Pica! avevano strofe in italiano (Loena de picch, Il minatore di Frontale, L’Alain Delon de Lenn) ma non vuole sentir parlare di infedeltà al suo dialetto.
• Ha pubblicato per Bompiani la raccolta di racconti Le parole sognate dai pesci (2003) e il romanzo Il mio nome è Herbert Fanucci (2005). Nel 2006 è uscito il dvd Ventanas, che contiene le immagini del suo tour italiano.
• Tifoso del Como, visto a Quelli che il calcio...
• Sposato con Paola, tre figli (Pietro, Luca, Vittoria).