3 giugno 2012
Tags : Pietro Valsecchi
Biografia di Pietro Valsecchi
• Crema (Cremona) 1953. Produttore cinematografico. Si devono alla sua società Taodue (fondata nel 1991 con la moglie Camilla Nesbitt) alcune fra le serie più amate e seguite della tv italiana, da Distretto di polizia a Ris - Delitti imperfetti, da Ultimo a Borsellino. Al cinema, ha prodotto tutti i film di Checco Zalone: con Sole a catinelle (Gennaro Nunziante 2013) ha battuto il record di incassi per un film italiano (50 milioni di euro).
• «Da giovane ho viaggiato molto. Nel 73 sono stato tre mesi in Afghanistan, quando volavano ancora gli aquiloni. Ho cominciato come attore, poi ho fatto il produttore per il cinema. Infine la tv» (da un’intervista di Alessandra Comazzi).
• «Valsecchi è un caso unico nel panorama televisivo italiano, non tanto perché viene dal cinema ma perché i suoi lavori sono tutti firmati: fin dalla prima inquadratura si capisce che certe fiction sono uscite dalla Taodue. Questione di efficacia. Per i tempi della tv e per il gusto degli spettatori ciò che è prodotto da Valsecchi è quasi sempre giusto. Il suo segreto? Mescolare la cronaca, quella grande, importante, recente, a un serrato impianto narrativo; non perdersi in inutili bellurie che il piccolo schermo cancella; andare dritti al cuore della narrazione con personaggi non troppo sfaccettati, di cui è facile capire l’evoluzione psicologica. Da sempre legato a Mediaset con cui è entrato direttamente in società (Taodue e Medusa sono confluite in una joint venture partecipata al 75 per cento dalle tv di casa Berlusconi e al 25 dai soci Taodue - ndr), Valsecchi, ormai uomo di potere all’interno del gruppo, a differenza di altri produttori di fiction è convinto che un successo si costruisce partendo dalla parola scritta che comunque costa assai meno e si può aggiustare con più facilità delle immagini» (Simonetta Robiony).
• Nel 2007 ha realizzato Nassiriya. Per non dimenticare (regia di Michele Soavi): «Una piccola rivoluzione copernicana nell’ambito della nostra fiction: l’azione precede l’ideologia, la scrittura è più importante del contenuto, la tensione emotiva, qualcosa di disperato e insieme di sereno, non è qualcosa che cala dall’alto per ricattare lo spettatore ma è un sentimento che si costruisce inquadratura dopo inquadratura» (Aldo Grasso). «È un convinto sostenitore della fiction civile e della trasformazione dell’attualità in racconto televisivo. Un terreno fertile per la crescita delle polemiche: molto si è discusso sull’ Ultimo padrino, il film tv su Totò Riina accusato di santificare la figura del boss e di cui era persino stato chiesto lo stop alla messa in onda» (Raffaella Silipo). Altre polemiche per Aldo Moro. Il presidente (Gianluca Maria Tavarelli 2008), sullo statista dc ucciso nel 1978 dalle Brigate Rosse e per I liceali (Lucio Pellegrini 2008), mentre la miniserie Crimini bianchi (Alberto Ferrari 2008) , sulla malasanità, è stata attaccata dall’Ordine dei medici di Roma, che ha accusato Valsecchi di aver realizzato la fiction come vendetta per essere stato vittima di un errore medico. «Avevo un capillare rotto, in un certo ospedale romano volevano sottopormi a un’operazione invasiva, per bloccare addirittura l’arteria. Per fortuna mi sono spostato in un altro ospedale e lì mi hanno semplicemente detto che avevo solo bisogno di riposo».
• Due figli: Virginia, (ha recitato ne I Liceali 3) e Filippo.