3 giugno 2012
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Biografia di Armando Trovajoli
• Roma 2 settembre 1917 – Roma 1° marzo 2013. Compositore. Accademico di Santa Cecilia. Nel 2007 David di Donatello alla carriera. «Io non so scrivere una canzone isolata; per me la canzone fa parte di un contesto... insomma, di una commedia musicale».
• Diploma in pianoforte al Conservatorio di Santa Cecilia, apprezzato pianista jazz, due anni consecutivi al Festival di Sanremo, intraprese poi una lunga collaborazione con Garinei e Giovannini, i più importanti autori e impresari del teatro musicale del dopoguerra: Rugantino (1962, con Roma non fa’ la stupida stasera, Ciumachella de Trastevere, È l’omo mio), quindi Ciao, Rudy (1965, scritta per Marcello Mastroianni), Aggiungi un posto a tavola (1974) ecc. Noto anche per le colonne sonore: il bajon di Anna (Lattuada 1951), Il vedovo, I mostri, Profumo di donna (D. Risi, 1959, 1963, 1974), Sette uomini d’oro (Vicario 1965, Nastro d’argento), Mogliamante (Vicario 1977, David di Donatello), Una giornata particolare e La famiglia (Scola, 1977 e 1986, entrambi premiati col Nastro d’argento, per lo stesso regista anche Ballando ballando, 1983, David) ecc.
• «Quanto lo devo avere amato, il jazz! Mi ricordo ancora che ho sentito il primo disco di Duke Ellington (per la cronaca era Sophisticated Ladies). Cosa succedeva? Cos’era successo? Si erano aperte le cataratte! E lì mi sono detto, immodestamente, ecco cosa voglio fare! E poi ho incominciato ad ascoltare Teddy Wilson e Earl Fata Hines...».
• La sua formazione comunque fu classica: fu il padre, violinista, a insegnargli presto i primi rudimenti del pentagramma e, a quattro anni, a suonare il violino. «Veniva da una cultura romantica e me l’ha trasmessa. È un fardello che mi trascino dietro da tutta la vita. Il romanticismo è il diapason di tutte le mie composizioni. Insieme alla melodia di getto, non costruita: è un dono, non si studia, sgorga spontanea» (a Sandra Cesarale).
• «Quando accettai di scrivere le musiche di Rugantino feci delle ricerche in biblioteca e negli archivi per confrontarmi con una tradizione esistente e finii con lo scoprire che no, non c’era, un filone romano che fosse il corrispondente della canzone napoletana. Unica eccezione, quella assai poco musicale degli stornelli. Forse perché Roma è stata per tanto tempo nello Stato pontificio e il popolo doveva cantare solo le litanie sennò magari qualche papa gli faceva tagliare la testa!» (da un’intervista di Alvise Sapori).
• «Negli anni Cinquanta, quando le canzoni di Sanremo si ascoltavano alla radio, per due edizioni ho diretto l’orchestra in tandem con Cinico Angelini. Oggi la gente pensa che quei festival fossero delle simpatiche esibizioni canore. Macché, erano già delle battaglie all’ultima nota. Cinico arrangiava e dirigeva con la sua truppa capitanata da Nilla Pizzi e Consolini, io rispondevo con Natalino Otto ed Ernesto Bonino» (Paolo Mosca).
• «La musica è una fonte inesauribile di infantilismo. Io credo che chi fa musica è sempre un bambino. Io ho novantacinque anni ma penso come se ne avessi sei. Perché abbiamo un altro mondo dentro: un mondo che suona, un continuo carillon, una continua ninna nanna che però non ti addormenta, ma è un accompagnamento, una nenia che ti culla per il resto dei tuoi giorni» (a Laura Laurenzi, tre mesi prima di morire) [Rep 2/12/2012]. Fu veramente così: «Ha lavorato fino all’ultimo giorno. La sua ultima commedia, la trasposizione per il teatro della Tosca di Gigi Magni, è ancora sul suo pianoforte» (la vedova, Maria Paola Sapienza).
• Il 30 maggio 2013 la città di Roma dedicò alla sua memoria il Ponte della Musica, da quel giorno denominato «Ponte della Musica Armando Trovajoli».
• Trovajoli ebbe nel corso della sua vita cinque figli da cinque donne diverse: Graziella (1939) da una fiamma di gioventù, Marina Ubalda (1954-2000) da Silvana Puntieri, Maurizio (1960) da Mirella Pettinari, Howard Andrew Rugantino (1963) dalla prima moglie Anna Maria Pierangeli (1932-1971, attrice nota negli Stati Uniti come Pier Angeli: sposata nel 1962, se ne separò nel ’69), Piergiorgio dalla seconda moglie Maria Paola Sapienza (sposata nel 1972), sua compagna fino alla fine.