3 giugno 2012
Tags : Alberto Torregiani
Biografia di Alberto Torregiani
• Novara 19 febbraio 1964. Figlio del gioielliere Pier Luigi Torregiani, ucciso il 16 febbraio del 1979 da un commando dei Pac (Proletari armati per il comunismo, vedi BATTISTI Cesare): colpito alla schiena da una pallottola vagante vive da quel giorno su una sedia a rotelle. Ha raccontato la sua storia nel libro Ero in guerra ma non lo sapevo (scritto con Stefano Rabozzi, Agar Edizioni).
• Torregiani non era il padre naturale di Alberto. «Un tumore al polmone lo portò in ospedale dove incontrò una malata incurabile, una donna di nome Teresa, madre di tre bambini destinati all’orfanotrofio, poiché anche il loro padre era malato. Il più piccolo di quei bambini ero io. Alla morte dei miei genitori, Torregiani mi adottò insieme con le mie sorelle Anna e Marisa».
• Tre settimane prima di essere ucciso, Pier Luigi Torregiani «era andato a presentare i suoi orologi in una tv privata, e poi a cena nella pizzeria “Transatlantico” con altri amici, tra cui uno armato, come lui. Entrano i rapinatori, seguono la colluttazione e la sparatoria. Alberto nega che il padre abbia ucciso. Cadono un bandito e un altro commensale, Torregiani si difende, viene ferito, si salva, ma è condannato a morte. A causa - scrive suo figlio - anche di quei titoli, di quegli articoli. “Non servì a nulla la lettera di rettifica che mio padre mandò alla Notte e a la Repubblica, che lo aveva descritto come un cacciatore di teste a caccia di rapinatori”. Gli viene assegnata una scorta, che però un pomeriggio deve lasciarlo per accorrere sul luogo di una rapina. Torregiani va comunque in negozio. Il commando dei Pac è in agguato: sparano, l’orefice risponde, cade, viene finito con un colpo alla testa» (Aldo Cazzullo).
• «Ho combattuto 25 anni le mie battaglie perché il mio nome fosse inserito nella lista delle vittime del terrorismo. Con la legge 206 ho avuto anche un piccolo risarcimento in denaro, niente in confronto alla mia vita rovinata insieme a quella della mia famiglia, ma pur sempre un riconoscimento» (da un’intervista di Enrico Bonerandi).
• Nel 2014 si è candidato alle Europee con Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale: «Sono sempre stato un uomo di destra» (a Marco Vannucci) [Qelsi.it].