3 giugno 2012
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Biografia di Achille Toro
• Napoli 4 novembre 1942. Magistrato. Procuratore aggiunto a Roma, si è occupato tra l’altro del crac Cirio. A fine 2007 il Tar bloccò il suo trasferimento a Perugia. Ex presidente di Unicost (Unità per la Costituzione, la corrente moderata delle toghe), dal 2006 alla caduta del Prodi II capo di gabinetto del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi.
• Nell’87 conquistò i titoli delle cronache «con una sentenza definita “rivoluzionaria”: in una causa di separazione Toro decide l’affidamento alternato dei figli e stabilisce che questi restino a vivere in una sola casa, mentre papà e mamma, a turno, stanno fuori. “Un bambino non vive di sola mamma e io penso a lui” spiega. Nell’89, quando l’Italia cambia codici e procedure, lui lascia la presidenza della Prima sezione del tribunale civile della capitale e ricomincia da capo: pm presso le ex procure circondariali. Si ritrova 250 mila fascicoli di reati finanziari, falsi e truffe altrimenti destinati al macero. Lui li prende, crea il pool ricettazione e falso e li risolve in due-tre anni» (Claudia Fusani).
• Nel 2010 si dimette dalla magistratura, dopo aver appreso di essere indagato dalla procura di Firenze per rivelazione di segreto d’ufficio insieme al figlio Camillo, commercialista, nell’ambito dell’inchiesta sui cosiddetti "Grandi eventi" (Mondiali di nuoto 2009, G8 alla Maddalena, ecc.) (vedi BERTOLASO Guido). Nel 2011 patteggia una pena ad otto mesi con la condizionale.