3 giugno 2012
Tags : Lietta Tornabuoni
Biografia di Lietta Tornabuoni
• Pisa 24 marzo 1931 - Roma 11 gennaio 2011. Giornalista. Critico cinematografico ed editorialista della Stampa. Critico cinematografico dell’Espresso.
• Appartiene all’antica e nobile famiglia toscana dei Tornabuoni (una Giovanna Tornabuoni fu nonna di Lorenzo de’ Medici). Padre Giuseppe, medico. Madre, Gianna Veroni, traduttrice dall’inglese e dal francese. Due fratelli: il pittore Lorenzo (1934-2004) e la fotografa Paola.
• A 17 anni lasciò il liceo per sposare il giornalista dell’Unità Ennio Polito. Il Pci – a cui fu iscritta fino al 1956 (non fa parte però di quelli che lo lasciarono per i fatti d’Ungheria) la impiegò prima al Centro del libro popolare di Michele Rago (un organismo che studiava le biblioteche di cui dotare le cellule del partito) e poi la fece entrare a Noi Donne, il settimanale delle donne comuniste, a far la segretaria al direttore Maria Antonietta Macciocchi. Qui scoprirono presto le sue doti di intelligenza e scrittura e la misero a far la giornalista. Breve esperienza a Il Lavoro, periodico della Cgil, dice che quello fu «l’unico posto dove l’essere donna non è stato né un vantaggio né uno svantaggio». Però, dovendosi tagliare due posti per ragioni economiche, furono licenziati lei, l’unica donna, e Libero Bizzarri, l’unico socialista.
• Campò quindi collaborando ai femminili della Rizzoli, Novella e Annabella, per i quali scrisse articoli di costume e spettacoli. Prese a scrivere sull’Espresso per una combinazione fortunata: il suo fisioterapista era lo stesso del presidente della Repubblica Segni e grazie a questo ebbe notizie di prima mano sull’ictus che aveva colpito il capo dello Stato (17 agosto 1964): portatele al direttore dell’Espresso, Livio Zanetti, quando questi le chiese di riferirle a un suo redattore, rispose: «Non potrei invece provare a scriverle io stessa?». Accontentata, fu subito presa come collaboratrice.
• Giorgio Fattori le offrì un’assunzione in pianta stabile e la Tornabuoni, a cui Scalfari aveva spiegato «noi non siamo in grado di assumere», passò all’Europeo a fare l’inviata.
• Nel 1970 Ronchey la chiamò alla Stampa, nel 1975 passò al Corriere della Sera, lasciato nel 1978 quando il direttore Franco Di Bella le spiegò che «queste frasi su Pinochet qui non le puoi scrivere, non hai capito che è Pinochet che ci paga lo stipendio?». Da allora alla Stampa.
• Finito dopo sei anni il matrimonio, è poi stata tutta la vita accanto a Oreste Del Buono (1923-2003), conosciuto a Positano durante una vacanza (lui stava in quel momento con una sua collega). Non ha figli.
• Ha vinto il Saint-Vincent 2005, il premio Campione d’Italia, il Premiolino, il premio Ischia ecc.
• Fieramente antiberlusconiana.
• Tra i numerosi libri, Un regista a Cinecittà, scritto con Fellini (Rizzoli).