3 giugno 2012
Tags : Riccardo Tisci
Biografia di Riccardo Tisci
• Cantù (Como) 1974. Stilista. Direttore creativo di Givenchy (Lvmh): nel 2005 ha presentato la sua prima collezione d’alta moda per la casa francese. «Le donne sono tutte uguali, famose e non vogliono star comode. Nelle mie sfilate si vedono i capi sovrapposti, ma presi singolarmente sono pezzi facili».
• Figlio di Francesco, venditore di frutta, ed Elmerinda, casalinga. «Sono di origine pugliese. Mamma e papà si trasferirono al Nord per lavorare. Sono il nono di nove figli, ho otto sorelle. I miei non si fermarono sin che non arrivò il figlio maschio. Poi papà morì e mia madre ci tirò su tutti. Una donna eccezionale. Ben inteso tutti abbiamo lavorato per aiutare, da subito. Ho iniziato quando avevo 13 anni e ho fatto di tutto: stuccatore, commesso, babbo natale. Ho fatto persino l’aiuto in camera mortuaria. Preparavo i vestiti per le salme». «Ora Tisci conta tra le sue fans Madonna, Natalie Portman e Rosanna Arquette. E le sue sfilate sono le più gettonate» (Laura Asnaghi).
• «Me ne andai a 18 anni, dopo la scuola d’arte. Arrivai a Londra e m’iscrissi alla Saint Martin School. Il primo abito che confezionai fu a scuola: presi 98, il massimo dei voti, era uno studio su Vionnet. Dopo la scuola un negozio molto “in” di Londra, Kokon To Zai, voleva comperare la collezione di fine corso, quella che aveva sfilato alla Fashion Week. Dissi di no. Da buon terrone volevo e voglio tenerla per me. Allora mi chiesero dei capi. Feci delle gonne e delle T shirt. Le comperarono Kylie Minogue e Björk. La stampa specializzata si accorse di me. Arrivarono le collaborazioni con Berardi, Guerriero, Gazzarini, Puma, Coccapani e poi la mia linea».
• «Religiosissimo e superstizioso, ha uno spiccato côté dark. “Adoro la notte. Da bambino non avevo giocattoli, mi piaceva andare alle processioni di Pasqua. I ricordi più belli sono le suore di clausura dietro le sbarre, i crocefissi, mia madre che riassettava con mio zio sacrestano il manto della Madonna”. Risultato, in ogni sua sfilata il lato oscuro, gotico e religioso è sempre presente» (Antonella Amapane).
• Ama lo sport e per la Nike ha creato l’Air Force 1 Rt, un’evoluzione della sneakers disegnata da Bruce Kilgore nel 1982: «Appena arrivato in Givenchy mi sono concentrato quasi solo sul lavoro. Passavo ogni minuto della mia giornata sulle collezioni. È stata la base del mio successo di oggi ma ha voluto dire venti chili in più sul mio fisico e lo sport è stato il mio punto di svolta».
• «La mia vita è cambiata, non io. Vivo sempre in jeans e maglietta. Però posso aiutare le persone alle quali voglio bene. Ho comprato la casa a mia mamma. Per me, non so. Sono cresciuto felice anche senza denaro. Adoro viaggiare, acquistare foto e un po’ d’arte. Stop».