3 giugno 2012
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Biografia di The Niro
• (Davide Combusti) Roma 6 ottobre 1978. Cantante. Autore. «Ho provato a immaginare la mia vita da ricco. La villa, un tavolo da biliardo... ma poi come potrei continuare a scrivere canzoni?».
• «Nato artisticamente come batterista, nel 2002 fonda i The Niro, ma presto i suoi rapporti con gli altri ragazzi del gruppo si incrinano e lui rimane da solo. “Volevo mantenere quel nome d’arte e poi tutti dicevano che quello che scrivevo aveva un sapore cinematografico. The Niro mi è sempre sembrato il nome giusto”. Nel 2005 il ragazzo, diventato cantautore, apre il concerto romano di Sondre Lerche, di lì a poco viene invitato a fare lo stesso per nomi altisonanti e nel 2006 suona in Arizona. Appena torna in Italia apre la data romana dei Deep Purple e a quel punto sono sempre di più le persone che si accorgono di lui. “Addirittura - racconta - chiama Chris Hufford, manager dei Radiohead. Da allora ho suonato con Badly Drown Boy, Mirah e tanti altri”» (Luca Dondoni).
• «Ho sempre amato profondamente il cinema. Durante le prime composizioni, toglievo l’audio ai film e cercavo di ricostruirci una colonna sonora alternativa, mi piaceva renderla sempre un po’ “a modo mio. Ho sempre dichiarato che avrei preferito fare colonne sonore per il cinema piuttosto che andare a suonare a Wembley».
• Nell’aprile 2008 è uscito il suo primo primo album, The Niro. Poi Best Wishes (2010) e The Ship (2012), tutti cantati in inglese. Primo album in italiano, 1969 (2014).
• Nel 2011 firma le musiche di «Disoccupato in affitto» di Pietro Mereu e Luca Merloni, e di «Mr. America» di Leonardo Ferrari Carissimi. Sempre nel 2011 musica un documentario sulla città di Roma per la CNN. Nel 2014 ha scritto la colonna sonora di Caserta Palace Dream, un cortometraggio del regista statunitense James Mc Teigue (V per vendetta, The Raven, ecc.) con Richard Dreyfuss. A Febbraio dello stesso anno partecipa a Sanremo, categoria «Nuove Proposte» entrando negli 8 finalisti.
• «Uno stile ad effetto, che lascia senza fiato. Ma questo 30enne figlio d’arte è anche un polistrumentista di rara bravura che nasce come metallaro nel quartiere romano di Capannelle. Combusti si è occupato quasi interamente della parte musicale dei tredici brani (del primo album - n.d.r.) e ha registrato anche le parti di basso, banjo, percussioni, tastiere, mandolino e armonica» (Paolo Carnevale).
• Il padre Giordano suonava la batteria nei Centauri e si esibì anche con i Ribelli (anni Sessanta). «Mio padre si ritirò dalle scene musicali all’età di 23 anni e quando io sono nato ne aveva 28, quindi non ci siamo mai incrociati artisticamente. La sua batteria è l’unica cosa che mi ha lasciato, anche se non m’ha mai voluto insegnare nulla».