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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Paolo e Vittorio Taviani

• San Miniato (Pisa) 8 novembre 1931 e 20 settembre 1929. Registi. «Vogliono essere considerati una voce sola» (Paolo D’Agostini). «Rossellini diceva: “La Storia ha deviato il mio talento”. Pure noi abbiamo una nostra frase che può essere citata: “Vivere è tragico. La vita, forse, non lo è”».
• Tra i loro film: Allonsanfan (1974), San Michele aveva un gallo (1973), Padre padrone (1977, Palma d’oro a Cannes, Nastro d’argento regia), La notte di San Lorenzo (1982, David regia, Nastro regia e sceneggiatura, gran premio della Giuria a Cannes), Kaos (1984, David e Nastro per la sceneggiatura), Good morning Babilonia (1987), Fiorile (1993), Le affinità elettive (1996), Tu ridi (1998), La masseria delle allodole (2007, sul genocidio degli armeni da parte dei turchi durante la Prima guerra mondiale), Cesare deve morire (2012, David miglior film e regia, Nastro dell’anno, Orso d’oro, la storia di un gruppo di detenuti che dentro al carcere di Rebibbia recitano il Giulio Cesare di Shakespeare. Aldo Grasso: «Ancora una volta ha vinto il ricatto dei contenuti [il neorealismo non muore mai], hanno vinto gli attori presi dalla strada [dal carcere, in questo caso], che non è una cosa carina per gli attori professionisti»).
• Figli di un avvocato. «Ricordiamo con affetto la scheda compilata dai carabinieri di San Miniato, il nostro paese, che recitava: “Paolo e Vittorio Taviani, figli dell’avvocato Ermanno emerita persona, sono sovversivi pericolosi ed esistenzialisti”».
• «La critica, per esaltare o condannare il loro stile, usa (quasi) sempre la stessa etichetta: classicismo, cinema letterario» (Stefania Ulivi).
• «Se per classicismo si intende la tendenza alla semplicità, alla sintesi, l’accettiamo. Non a caso siamo toscani. Ma la letterarietà no, quella la rifiutiamo. Noi siamo nati con il cinema, siamo stati partoriti dalla macchina da presa, siamo vissuti di cinema. Un grande come Kubrick non ha mai fatto un film da un’idea sua. I nostri non sono esercizi di stile. Siamo innamorati dei nostri attori, ci sentiamo complici. Non c’è niente di più bello che essere stupito da un attore, vedere come si impossessa di qualcosa che tu hai scritto e lo modifica, lo migliora».
• «Guerra e pace da quando l’abbiamo scoperto da ragazzini non ci ha mai abbandonati. Tolstoj è rimasto come una fonte cui attingere come alla vita. Ci è entrato nella pelle, nel sangue (hanno diretto per la tv Resurrezione, premiato nel 2002 al Festival di Mosca – ndr). Quando consegnammo la Palma d’oro a Kurosawa avemmo l’ardire di dirgli che nei Sette samurai era riconoscibile l’impronta di Guerra e pace. Si fece tradurre, ci pensò e rispose: “È possibile”. Tolstoj in noi ha “lavorato” involontariamente. Anche Pirandello torna, gli dobbiamo la scoperta della relatività. Pensavamo che il mondo fosse una bella sfera colorata, è arrivato con uno spillo e i frantumi non si possono rimettere insieme. La guerra ha azzerato la nostra infanzia, esperienza terribile e grandiosa, e siamo risorti quando siamo entrati per caso in quel cinema di Pisa dove davano Paisà, alla fine del primo tempo, all’episodio di Firenze. Quando si accese la luce dell’intervallo ci siamo resi conto che stava avvenendo qualcosa dentro di noi che avrebbe cambiato la nostra vita».
• Paolo ha sposato la costumista Lina Nerli (vedi), da cui ha avuto un figlio. Vittorio ha sposato la segretaria d’edizione Carla Vezzoso, da cui ha avuto la figlia Francesca, attrice, moglie di Lello Arena.