3 giugno 2012
Tags : Marco Tardelli
Biografia di Marco Tardelli
• Capanne di Careggine (Lucca) 24 settembre 1954. Ex calciatore. Con la Juventus vinse cinque scudetti (1977, 1978, 1981, 1982, 1984), una Coppa Uefa (1977), una Coppa delle Coppe (1984), una Coppa dei Campioni (1985), con la Nazionale vinse il Mondiale dell’82 (in tutto 81 presenze e 6 gol). 15° nella classifica del Pallone d’oro 1982. Finì la carriera italiana nell’Inter, ultime partite in Svizzera col San Gallo. Da allenatore ha guidato la Nazionale under 21 al titolo europeo 2000, poi una disastrosa esperienza sulla panchina dell’Inter (2000-2001, nella storia un derby perso 6-0 contro il Milan del suo mentore Cesare Maldini). Dal 2006 al 2007 consigliere d’amministrazione della Juve (dimissioni in polemica con la nuova dirigenza), dal 2008 al 2013 assistant coach di Giovanni Trapattoni sulla panchina dell’Irlanda. Anche commentatore tv.
• «Il giocatore più universale che il calcio italiano abbia mai espresso. Celebra il gol ai tedeschi nella finale di Madrid consegnando alla storia il leggendario “urlo”. Si fa le ossa nel Pisa, poi passa al Como. La Juventus lo sfila all’Inter nel 1975. Terzino sino all’intuizione di Trapattoni che lo avanza al ruolo di mezz’ala. Lo chiamano “Schizzo”: è un fascio di nervi, un Fregoli del calcio, capacissimo di neutralizzare Keegan e di fare gol. Un purosangue. Ha accelerazioni superbe, recuperi straordinari. Con Furino e Benetti, cementa il centrocampo juventino. Calciatore totale in tutti i sensi, avrebbe fatto la sua figura nell’Ajax di Johann Cruijff» (La Stampa).
• «Io vengo dal calcio dell’oratorio e dall’Italia contadina, rubavo il pallone all’avversario e le susine dagli alberi del vicino. Il calcio per me era tutto. Anche se ho dovuto faticare per farlo capire in casa: ero magrolino, sudavo sempre, e mia madre, preoccupata, mi nascondeva le scarpe da gioco. Poi, un giorno, la professoressa di matematica le spiegò che non ero fatto per studiare, che non ne avevo voglia, anche se il diploma da geometra alla fine l’ho preso, e che insomma, era meglio lasciarmi fare altro. Solo allora lei si è convinta» (da un’intervista di Cesare Fiumi).
• Da calciatore si infilava le monetine (o secondo alcuni le immagini sacre) nei parastinchi.
• Due figli, Sara e Nicola. Una lunga storia con la giornalista Stella Pende. Fu l’unico a ricevere un giudizio molto positivo in un celebre libro di Moana Pozzi, con cui fece l’amore sui sedili di una Mercedes in un parcheggio a Fiumicino.
• Nel 2007 firmò il manifesto del nascente Partito democratico. Alle elezioni europee del 2014 si parlò di una sua possibile candidatura con il Pd.
• Vive a Londra da anni, dove commenta le partite per una tv inglese.