3 giugno 2012
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Biografia di Anna Maria Tarantola
• Casalpusterlengo (Lodi) 3 febbraio 1945. Economista. Dal 10 luglio 2012 presidente della Rai (nominata dal governo Monti, terza donna dopo Letizia Moratti e Lucia Annunziata). Già a capo della Vigilanza sulle aziende di credito della Banca d’Italia, «prima volta che, nella piuttosto maschilista Banca centrale, una donna assume un incarico di tanto rilievo» (Stefano Lepri), dal 2009 al 2012 vicedirettore generale.
• «È una donna minuta, sempre impeccabilmente avvolta in tailleur e foulard e con la messa in piega d’ordinanza, ma nasconde un carattere di ferro, che l’ha portata, gradino dopo gradino, fino al direttorio della Banca d’Italia, di cui è vicedirettore generale dal 2009. Anna Maria Tarantola, indicata per la presidenza della Rai (…) lascerà le ovattate stanze di Palazzo Koch, dove ha trascorso praticamente tutta la sua vita professionale, per approdare in quelle piene di insidie di viale Mazzini, una sorta di coniglio uscito dal cappello al termine di una lunga impasse. Il nome della Tarantola, infatti, non era circolato per la poltrona più importante della tv di Stato, ma negli ultimi tempi si era parlato di lei sia come possibile governatore al posto di Mario Draghi (“cazzate”, commentò però l’allora ministro Umberto Bossi) che come sottosegretario al Tesoro nel governo Monti. Il suo futuro, invece, sarà a sorpresa nella tv (…) Nota è la sua profonda attenzione per i problemi delle donne, in particolare per coloro che avendo scelto di puntare anche sulla carriera professionale, fanno fatica a fare i conti con il carico domestico di casa e figli, ma anche con i pregiudizi ancora presenti sul mondo del lavoro: “Una donna – ha detto recentemente – ha come potenzialità la maternità, ma anche quella di esprimere l’intelletto. Perché allora dev’essere messa di fronte alla necessità di dover scegliere, anziché fare entrambe le cose?”. Lei, certamente, non ha dovuto scegliere. Nel 1969 si laurea in Economia e commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (dove ha anche insegnato) con una tesi dal titolo “Teorie neoclassiche e Keynesiane di fronte ai problemi monetari internazionali” e prosegue gli studi come ricercatore presso la London School of Economics per il conseguimento del titolo di Master of Philosophy in Economics. Del 1971 è l’ingresso a Palazzo Koch, assunta all’ufficio vigilanza I della sede di Milano. Nominata nel 1996 direttore della succursale di Varese, nel 1998 è alla sede di Milano come titolare della direzione intermedia di vigilanza-cambi. Dal 2002 al settembre 2005 è direttore della filiale di Brescia; successivamente, della sede di Bologna. Nell’aprile 2006 è nominata funzionario generale preposto all’area bilancio e controllo con la qualifica di ragioniere generale; nel febbraio 2007 assume la carica di funzionario generale preposto all’area vigilanza bancaria e finanziaria, mantenendo ad interim la sovrintendenza dell’area bilancio e controllo fino al luglio 2008. E nel corso della carriera ha espletato numerosi incarichi sia in Italia sia all’estero, rappresentando la Banca in diversi comitati come il Banking supervision committee, il Comitato di sicurezza finanziaria, il Fondo interbancario di tutela dei depositi» (Il Messaggero).
• «Scrivania al settimo piano con vista su sette monitor. Ogni monitor un canale. Quando vede qualcosa che non le piace alza il telefono: “Ai direttori dà un po’ fastidio”. (…) Quando il premier Monti la nominò e diede la Direzione generale a Luigi Gubitosi, Carlo Freccero chiosò: “Due alieni a viale Mazzini”. L’aliena ama srotolare dati: “Abbiamo chiuso il bilancio 2013 in utile”. Racconta: “La cosa più incredibile che ho notato quando sono arrivata in Rai è che non esisteva un sistema di valutazione sull’operato dei dirigenti. Ora l’abbiamo introdotto. Abbiamo anche nominato un Chief financial officer, che non esisteva”. Tarantola (…) ha la erre lombarda ben arrotata e i capelli scolpiti a nuvola come Margaret Thatcher. Liquida con uno sbuffo l’accenno a un’inchiesta recente su traffici finanziari che ha coinvolto alcuni ex big di Bankitalia tra cui lei e l’ex ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. (…) “Il televisore in casa è arrivato molto tardi. Da bambina, quando mi comportavo bene, i miei mi portavano a vedere Mike Bongiorno al bar Alemagna di Metanopoli”» (Vittorio Zincone) [Set 18/7/2014].
• Il padre, un ex sottufficiale della Marina, lavorava alla Snam, la madre era parrucchiera.
• «Ricordo il primo incontro con Harry Gordon Johnson, il mio supervisor alla London School of Economics: entrai nella sua stanza indossando un tailleur blu e una camicetta da educanda. Lui aveva una giacchetta hawaiana e sulla porta aveva appiccicato una gigantografia di una donna nuda. Mi rassicurò: “Non si preoccupi, sono una brava persona”. Londra mi ha rafforzato nel carattere e mi ha dato apertura mentale. Rientrai con un anno di anticipo perché venni assunta in Bankitalia» [Zincone, cit.].
• Sposata con il commercialista Carlo Ronchi, due figlie: Paola Emilia e Cristina.