3 giugno 2012
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Biografia di Carlo Taormina
• Roma 16 dicembre 1940. Avvocato. Docente di Procedura penale all’Università Tor Vergata di Roma. Nella sua lunga carriera ha preso le difese di Craxi, Forlani, Gava, Ciarrapico, Freda, Muccioli ecc. «Mi ha chiamato al telefono dalla Giordania la sorella di Saddam Hussein perché il rais mi vorrebbe al fianco del suo collegio difensivo» (estate 2004).
• «Ha una tradizione di “processi fuori dal processo”. Difese il nazista Priebke e denunciò il ministro della Giustizia. Nel caso Marta Russo denunciò i pm Ormanni e Lasperanza per l’interrogatorio della superteste Alletto. Dopo il suicidio in Sicilia del maresciallo dei carabinieri Lombardo minacciò di pubblicare un dossier segreto sulle rivelazioni del boss Badalamenti a Lombardo stesso. Difendendo un boss della mafia di Favara (Agrigento), denunciò l’uso illegittimo delle intercettazioni della polizia» (Andrea Garibaldi).
• Negli ultimi tempi il suo cliente più famoso è stato Annamaria Franzoni, difesa abbandonata una prima volta nel novembre 2006: «È indifendibile, nel senso che non è disponibile ad accettare alcuna soluzione che non sia l’assoluzione piena. Il suo difensore deve essere necessariamente più realista, e lo è. La vittoria sarebbe evitare il carcere. Meglio lasciare questa donna a casa con i suoi due figli piuttosto che andare incontro ad una sentenza che le spalancherebbe le porte della galera per (minimo) 15 anni, dopo i trenta ricevuti in primo grado» (Marco Imarisio). In effetti la Franzoni è poi stata condannata a 16 anni, ridotti a 13 con l’indulto (sentenza confermata dalla Cassazione il 21 maggio 2008). Dopo una breve riappacificazione, lasciò definitivamente la difesa nel febbraio 2007, dopo che gli avevano comunicato la decisione di affiancargli un altro legale (vedi Paola Savio). «Io comunque sono andato avanti a investigare e ho trovato la verità. Sono vicino alla soluzione, ma non rivelo niente».
• In seguito è stato ingaggiato dalle famiglie di due delle presunte vittime degli abusi nella scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio (vedi Gianfranco Scancarello). «Questo caso deve stare sotto i riflettori!».
• Tornato alla ribalta nel luglio 2008 nell’ambito dell’indagine della procura di Pescara su presunte tangenti nella sanità abruzzese: Taormina si è detto in possesso di un dossier esplosivo, scritto da Giancarlo Masciarelli, ex presidente della finanziaria regionale, già arrestato nel 2006 e in quell’occasione difeso da Taormina. Il dossier conterrebbe una ricostruzione dettagliata del sistema di tangenti in Abruzzo, con il coinvolgimento dei partiti di destra e sinistra e le protezioni giudiziarie: «Ci sono tutti i nomi e cognomi che servono».
• Nel 2012 è l’avvocato difensore di Franco Fiorito (vedi), nell’ambito dell’indagine sugli scandali di peculato nella giunta Polverini in Lazio.
• Eletto deputato per Forza Italia nel 2001, sottosegretario agli Interni nel Berlusconi II, si dimise il 4 dicembre di quello stesso anno: «Ha resistito sei mesi, finché non disse che i magistrati milanesi che stavano processando Previti e Berlusconi meritavano di essere arrestati. Apriti cielo, e per togliere d’imbarazzo il governo Berlusconi, Taormina scrisse una lettera di dimissioni in cui ribadiva che aveva ragione lui e torto gli accusatori. Il giorno dopo, al Senato, la maggioranza di centrodestra approvò un ordine del giorno in cui si sostenevano più o meno le stesse teorie del sottosegretario costretto a lasciare il suo incarico, e contemporaneamente gli avvocati di Berlusconi e Previti scrivevano le richieste di trasferire i processi da Milano accusando i giudici delle stesse, presunte nefandezze denunciate da Taormina. A ben vedere la sua colpa è quella di dire ciò che gli altri falchi del centrodestra, in particolare dentro Forza Italia, pensano e dicono sottovoce o nell’anonimato, senza il clamore dell’enfasi che gli attribuisce Taormina mettendoci la propria faccia» (Giovanni Bianconi).
• È opinionista per Il Processo di Biscardi in onda su 7 Gold.
• Nell’agosto del 2014 è stato condannato per discriminazione al pagamento di 10 mila euro di risarcimento a favore dell’associazione Avvocatura per i diritti Lgbt-Rete Lenford, in seguito alle dichiarazioni contro gli omosessuali rilasciate il 16 ottobre 2013 durante la trasmissione di Radio 24 La Zanzara.
• Ha un account su Twitter, su cui è molto attivo.
• Sposato, due figli, Alessandra e Giorgio, entrambi attivisti di Rifondazione comunista. «Possibile che su due figli nemmeno uno segua le mie orme in politica? Più a sinistra di così si muore».