3 giugno 2012
Tags : Cinzia Tani
Biografia di Cinzia Tani
• Roma 5 settembre 1953. Giornalista. Scrittrice. Cavaliere della Repubblica per meriti culturali. Ha insegnato Storia sociale del delitto alla Sapienza di Roma. Insegna Scrittura alla Luiss di Roma. Ha scritto e condotto programmi Rai: Chi è di scena, Fantastica-Mente, Assassine, Visioni Private, Uno mattina Caffé ecc. Tra i suoi libri: Sognando California (Marsilio 1987), Assassine (Mondadori 1999), L’insonne (Mondadori 2005), Sole e ombra (Mondadori 2007, finalista al Campiello) La brava moglie (Piemme 2008), Panico (con Rosario Sorrentino, Mondadori, 2008), Rabbia (con Rosario Sorrentino, Mondadori, 2009), La migliore amica (Piemme, 2009), Lo stupore del mondo (Mondadori, 2009), Charleston (Mondadori, 2010), Stringimi (Piemme, 2011), Il bacio della Dionea (Mondadori, 2012). «Ogni casa che cito nel libro, ogni strada, ogni caffè, persino ogni albero sono veri». Da ultimo il saggio Per sempre mia (Mondadori, 2013) e il romanzo La storia di Tonia (Mondadori, 2014).
«Costruisce le sue storie “come un ingegnere” dice lei, forse perché suo padre è ingegnere e le ha passato la passione per la costruzione, l’opera in cui tutto deve essere preciso al dettaglio» (Sandra Petrignani).
• Vive in una casa-biblioteca con più di ventimila libri, esce poco la sera e solo per andare al cinema. Per il resto passa il tempo libero a leggere libri, ascoltare musica e correggere i racconti degli studenti dei suoi numerosi corsi di scrittura: «Un bel racconto scritto da un suo studente mi più soddisfazione di un bel racconto scritto da me».
• Abita sola ma Federica, la figlia psicologa, vive tre piani sopra di lei e i genitori nel palazzo di fronte. Colleziona casette provenienti da diversi paesi. È una viaggiatrice solitaria. Per scrivere i suoi romanzi fa lunghi sopralluoghi nel mese di agosto: Messico, Patagonia, Perù, Sudafrica, Australia: «Viaggiando sola dimentico me stessa e i sensi si acuiscono: divento grandi occhi che guardano, orecchie che ascoltano, mani che toccano, piedi che calpestano».