3 giugno 2012
Tags : Franco Tancredi
Biografia di Franco Tancredi
• Giulianova (Teramo) 10 gennaio 1955. Ex calciatore. Portiere. Con la Roma vinse lo scudetto dell’83 e quattro Coppe Italia (1980, 1981, 1984, 1986). Giocò anche nel Torino, conquistando una Mitropa Cup nel 1991. Dodici presenze in Nazionale. Poi allenatore dei portieri, per anni al servizio di Fabio Capello, col quale ha cominciato a lavorare alla Roma seguendolo poi con Juventus, Real Madrid e con l’Inghilterra. Nella stagione 2011-2012 è tornato alla Roma allenata da Luis Enrique come preparatore dei portieri, incarico dal quale è stato sollevato alla fine del campionato.
• Nonostante il “tradimento” juventino, che gli era costato i fischi dell’Olimpico in occasione della festa per gli ottanta anni della società, è suo il primo nome della Hall of Fame romanista, il “Numero 1”, il primo portiere a essere entrato nella galleria delle leggende giallorosse, eletto nel 2012 fra i primi undici giocatori rappresentativi della Roma di tutti i tempi, davanti a Guido Masetti (1907-1993), lo storico portiere del primo scudetto della Roma (1941-42). «È un portiere che non ho mai visto giocare, me lo feci raccontare da alcuni vecchi cronisti. A lui sono legato non solo dalla nostra militanza romanista, ma anche da un piccolo aneddoto. Quando giocavo a Giulianova lui, che era osservatore della Roma, mi venne a vedere per una settimana intera e alla fine inviò una relazione alla Società consigliando di acquistarmi. Non si trovò l’accordo, così finii al Milan». Durante la cerimonia di premiazione del 7 ottobre 2012, lui e Giacomo Losi (vedi scheda) furono protagonisti di un momento straordinario: «Ci venne spontaneo prendere la bandiera di Agostino Di Bartolomei che sventolava in Curva Sud. Per me fu naturale, ad Agostino ero legato da una fortissima amicizia. Eravamo accomunati non soltanto dal calcio e sventolare quella bandiera con il suo ritratto fu come mandargli un messaggio. Volevo dirgli che era lì con noi, sotto quel settore, la Curva Sud, a cui si rivolgeva dopo ogni gol».
• «Ce l’ha scritto nel destino: la Roma è il suo amore calcistico ma non riesce mai a godersela fino in fondo» (Alessandro Austini) [Tmp 13/6/2012].