3 giugno 2012
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Biografia di Antonio Tajani
• Roma 4 agosto 1953. Politico. Eletto al Parlamento europeo nel 1994, 1999, 2004, 2014 (Forza Italia). Vicepresidente del Parlamento europeo (dal 2014). È stato commissario europeo per i Trasporti (2008-2009) e, per l’Industria (2009-2014). Candidato sindaco di Roma nel 2001, fu sconfitto da Walter Veltroni. Giornalista, fu capo della redazione romana del Giornale. Ufficiale dell’Aeronautica militare.
• «Papà Raffaele era ufficiale dell’Esercito, mamma Augusta ha insegnato per tanti anni. Fu la mia passione per la storia del Risorgimento a spingermi verso i monarchici. Facevo la terza media quando nacque questa passione. Gli anni successivi al liceo Tasso furono importanti per la mia formazione. Erano anni turbolenti. Mi aggredirono e i miei genitori mi trasferirono a un altro liceo» (da un’intervista di Flora Lepore).
• «Militava nel Fronte giovanile monarchico. Essendo i giovani monarchici quattro gatti, gli capitava spesso di unirsi alle più numerose riunioni del Fronte della gioventù dove veniva accolto con qualche diffidenza. I missini più anziani non avevano mica dimenticato il trattamento riservato dai Savoia al cavalier Benito Mussolini. Pietrangelo Buttafuoco lo ricorda altezzoso e persino scortese con le signore in ascensore. “Mia madre abitava a piazzale delle Muse dal 37. Per molti anni abbiamo convissuto con i nonni e sempre in affitto. Non eravamo ricchi. Io per esempio andavo a scuola in autobus, col 4. I miei nonni non mi hanno mai comprato un motorino”. Figlio unico: “I miei erano piuttosto severi. Si aspettavano che studiassi e che non dessi preoccupazioni”» (Maria Latella).
• «Berlusconi lo conoscevo perché l’avevo intervistato qualche volta. Fatto sta che io mi misi a sua disposizione e successivamente lui mi chiamò. E il 2 gennaio del 1994 mi trasferii ad Arcore. Voglio sottolineare che allora nessuno pensava che Berlusconi avrebbe vinto le elezioni».
• Da commissario europeo ai Trasporti ha gestito fascicoli importanti anche per l’Italia: il dossier Alitalia, i finanziamenti per la Tav e le infrastrutture ecc. Da commissario all’Industria si è impegnato nella lotta alla contraffazione e contro i ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali: sua la proposta di aprire una procedura di infrazione (18 giugno 2014) nei confronti dell’Italia per ritardati pagamenti dei debiti da parte della pubblica amministrazione. Del 2013 è un suo piano d’azione per l’impresa siderurgica.
• La nomina fu accompagnata da polemiche, con un conflitto tra Prodi e Berlusconi su chi fosse in diritto di proporre il candidato alla Commissione europea per sostituire il membro italiano, Franco Frattini, eletto alla Camera e dunque incompatibile a Bruxelles. Frattini «ottiene da Barroso (presidente della Commissione europea - ndr) una estensione irrituale dell’aspettativa (concessa in genere limitatamente alla campagna elettorale). Barroso fa sapere che sta prendendo tempo per consentire al premier uscente e a quello entrante di trovare una soluzione concordata sul successore di Frattini. In realtà tra Prodi e Berlusconi non c’è spazio per un candidato bipartisan (...) Berlusconi, Frattini e Tajani decidono di “bidonare” il premier uscente con l’appoggio di Barroso, loro compagno nel Partito popolare europeo e ansioso di avere l’appoggio dell’Italia nel suo tentativo di essere confermato a Bruxelles. Spunta addirittura un’altra estensione dell’aspettativa fino all’uscita di Prodi, che non può più nominare il successore (...) Berlusconi subentra e nomina Tajani a Bruxelles e Frattini alla Farnesina» (Ivo Caizzi).
• «Ottimo per una qualche commissione europea, e perfino per scaldare la platea dell’aristocrazia nera (di cui l’uomo, il commissario, lo statista Antonio fa parte per privilegio di nascita) quando c’è da ricordare i valori sempiterni della destra, la stessa che a Roma non può non mostrarsi clericale e palazzinara come la Dc andreottiana ha sempre preteso (…) Non si può volergliene a Tajani. C’è infatti qualcosa di soavemente, garbatamente, romanamente inerme nella persona, nel personaggio, mai un tono fuori posto, mai che il sismografo delle sue opinioni lo porti fuori dallo spettro dei grigi, dell’antracite, nel più estremo dei casi. Il candidato perfetto per ottenere l’applauso e il plauso dalle cento dieci mille contesse Serbelloni Mazzanti Viendalmare che non meno degnamente di Antonio nostro arredano il corpo elettorale e le salmerie dell’ex Stato Pontificio» (Fulvio Abbate) [Fat 31/5/2014].
• Sposato, due figli.