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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Iginio Straffi

• Gualdo (Macerata) 30 maggio 1965. Imprenditore. Amministratore delegato e fondatore della Rainbow (Loreto, Ancona), la società che ha creato il cartone animato Winx (le sei fatine Bloom, Aisha, Stella, Flora, Musa e Tecna), diventato in breve un fenomeno internazionale, «il marchio più amato (e comprato) dalla generazione 0-12. Più di Barbie, più di Spider- Man, più di Winnie the Pooh» (Giulia Ziino). Tra giocattoli, libri, dvd, siti internet, spettacoli teatrali, merchandising si parla di un giro d’affari oltre il miliardo di euro. Il primo lungometraggio dedicato alle Winx, Il segreto del regno perduto, fu presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma del 2007, in tutto ne ha realizzati quattro come autore e regista, l’ultimo nel 2014 (Winx Club – Il mistero degli abissi). «Noi della Rainbow crediamo nel marketing totale: è la nostra sfida. Si parte da storie e personaggi, prima di tutto. Ma tutto il resto serve per amplificare il successo e creare il fenomeno».
• Maturità scientifica e studi in lingue, «precoce disegnatore di fumetti, a 20 anni inizia a pubblicare su Scorpion e Comic Art e a 24 viene ingaggiato dalla scuderia di Sergio Bonelli. Ma il disegno non gli basta ed emigra per farsi le ossa nel film di animazione. Per cinque anni gira il mondo: è in Francia, Olanda, Stati Uniti e Far East dove, a Singapore, incontra Joanne (esperta di marketing televisivo) che diventerà sua moglie. Nel 1994 torna a casa e insieme all’editore Lamberto Pigini fonda Rainbow. La quale, due anni dopo, si imporrà con il videogame Tommy&Oscar. Nel 2004 papà Iginio, che abbina all’innata capacità imprenditoriale marchigiana la creatività del grande cartoonista internazionale e del regista esperto, battezza le Winx ed è subito boom» (Valeria Sacchi).
• Qual è la sua Winx preferita? «Flora. L’ho disegnata sul modello della donna ideale: dolce, femminile, ma di carattere» (da un’intervista di Paolo Butturini). • Da piccolo sognava di diventare Zorro o Tarzan.