3 giugno 2012
Tags : Ilona Staller
Biografia di Ilona Staller
• (Elena Anna) Budapest (Ungheria) 26 novembre 1951. Ex regina dell’hard col nome d’arte di Cicciolina, ex parlamentare radicale (1987-1992), ex leader del Partito dell’amore (con Moana Pozzi, presero l’1 per cento). «Sono la persona che ha spostato il comune senso del pudore in Italia».
• Figlia di un’ostetrica che arrivò vergine al matrimonio. «Da ragazza facevo la cameriera in un hotel di Budapest quando sono arrivati quelli dei servizi segreti a chiedermi di sedurre i clienti stranieri. Dovevo andare in camera loro, farli parlare e fotografare le carte che trovavo nelle loro borse. A 18 anni ero già l’agente Katicabogar (coccinella, in ungherese): spia e comfort girl di businessmen arabi o di politici americani. Poi ho incontrato un cliente italiano, l’ho sposato e sono venuta a Roma» (da un’intervista di Alessandro Gilioli).
• Il matrimonio durò poco. Nel 1975 conobbe Riccardo Schicchi, che ne fece la pornostar più amata d’Italia. «Era un ragazzo smandrappato e senza una lira, con una vecchia Peugeot scassata che a volte dovevo spingere io, per farla ripartire. Ci siamo inventati questo personaggio, Cicciolina, e abbiamo rotto tutti gli schemi in un’Italia ancora bacchettona e clericale».
• «Passeggiavo a seno scoperto, improvvisavo spogliarelli regalando rose. La gente protestava, collezionavo un sacco di denunce per atti osceni. Eppure io non vedevo peccato: il mio corpo sottile e aggraziato era poesia. Così nacque Cicciolina: le trasparenze, i fiori, il sorriso sereno. Un inno al sesso dolce» (a Roberta Scorranese).
• «Prendevo quattrocento milioni per quattro, cinque giorni di lavoro. Moana prendeva la metà».
• Nel 1979 su Rai 2 in C’era due volte: «Cantavo e ballavo vestita solo da veli trasparenti che lasciavano intravedere il mio corpo nudo, avevo dei super abiti come Peter Tosh e cantavo con il mio pitone ballavo con i ballerini gay».
• Pito Pito, il pitone di Cicciolina morto nel 2012 nella sua teca, morso da un topo.
• Ebbe un burrascoso matrimonio con l’artista statunitense Jeff Koons, dal quale nacque il figlio Ludwig, a lungo conteso dai due dopo la separazione: «Jeff mi dava continuamente della prostituta, della stronza, della troia. Finché, nel 1993, me ne andai. Presi la decisione una mattina. Mentre scaldavo il biberon e lo sentii urlare a nostro figlio: “Tua madre è una prostituta!”. Feci tredici valigie, presi Ludwig e partii».
• La Staller ha poi vinto la battaglia per l’affidamento del bambino. Nel 2007 ha pubblicato l’autobiografia Per amore e per forza (Mondadori). Nel 2008 Jeff Koons le ha chiesto 6 milioni di euro «accusandomi di aver portato via da lui Ludwig».
• Nel 2012 bloccò l’accesso ai siti porno al figlio allora diciassettenne.
• Dal dicembre del 2011 percepisce circa tremila euro lordi di pensione parlamentare per i suoi cinque anni da deputata: «Pensi che me l’ero persino dimenticato. Ma non mi vergogno, non ho derubato nessuno, quei soldi me li sono meritati» [Cds, 19/9/2011].
• Ha registrato il personaggio di Cicciolina all’Ufficio brevetti dopo che Sky girò una fiction sulla Pozzi senza neanche avvisarla [Cds, 20/10/2009].
• Nel novembre del 2013 ospite a Domenica Live litigò con Debora Attanasio, l’ex segretaria storica di Riccardo Schicchi, il patron delle luci rosse scomparso l’anno prima. La Attanasio sosteva che Moana Pozzi potrebbe non essere morta: «Sciocchezze – la replica di Cicciolina – Moana è morta come Elvis Presley e qualunque illazione è offensiva» [A. A., Il Tempo 25/11/2013].
• Abita a Roma, in un elegante comprensorio sulla via Cassia, molto oltre il raccordo anulare. Attico e superattico pieni di luce, ma anche di ninnoli, di foto familiari (la mamma scomparsa, il figlio piccolo), di soprammobili, di specchi, di trompe l’oeil, di piante, di attrezzi ginnici, di ciotole per quattro cani e tre gatti, di riviste, di libri: «Amo passeggiare nei boschi, guardare il mare. Quando posso prendo mio figlio e vado a fare un bel viaggio. Per il resto di sera sto in casa e scrivo» (a Raffaello Masci) [Sta 19/6/2011].
• Nel febbraio 2014, il garage della sua casa è stato svuotato. Film, dvd, materiale artistico, registrazioni e dischi: dei ricordi della Staller non è rimasto più nulla. «Nel box avevo riposto anche le copie di un film che non è mai uscito nelle sale: un documentario intitolato Il giorno di Ilona e incentrato su di me; lo avrei regalato al grande cinema. Comunque, sono pronta a fare arrestare chiunque metta in commercio la merce che mi è stata rubata» [Lib 26/2/2014]