3 giugno 2012
Tags : Tomaso Staiti di Cuddia
Biografia di Tomaso Staiti di Cuddia
• Vercelli 2 dicembre 1932. Giornalista.
• «Un fascistone guascone e irregolare che nel suo stesso partito si è litigato con mezzo mondo, fino a esserne sbattuto fuori. Irresistibile dandy, gran frequentatore di beltà femminili, molto più a suo agio nel parlare di Juventus con Giovanni Agnelli che non a parlare di politica con Pino Rauti, Staiti di manrovesci ne molla a più non posso, innanzitutto contro quelli della sua parte (“L’uomo in Lebole” è la memorabile definizione di Fini). Manrovesci letterari, perché la specialità di Staiti è il manrovescio fisico. Il giorno in cui esplose la bomba di piazza Fontana ne mollò un paio a uno che non c’entrava niente, un senatore comunista che come lui era accorso sul posto, e questo perché riteneva che la bomba l’avessero messa quelli di sinistra» (Giampiero Mughini).
• «È vero che prese a schiaffi Ignazio La Russa? «Sì sì, faceva il bulletto. Fu verso la fine degli anni ’80 durante una direzione provinciale del partito. Lui non m’invitava mai, anche se io ne avevo diritto visto che ero in direzione nazionale e deputato. Aveva una strategia di conquista del potere nel partito per arrivare poi alla conquista delle istituzioni. All’ennesima battuta, mi alzai e gli diedi quattro schiaffi”. E lui? “Incassò, senza dire una parola”» (a Gianni Barbacetto e Silvia Truzzi) [Fat 16/10/2012].
• Nel 2011 è entrato a far parte del partito di Gianfranco Fini Futuro e Libertà.