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 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Ugo Sposetti

• Tolentino (Macerata) 21 gennaio 1947. Politico. Eletto al Senato nel 1987, 1992 e 2013 (Pci, Pds, Pd), alla Camera nel 2006 e 2008 (Ds, Pd).
• «Il padre lavora come ruspista nei cantieri stradali, i fratelli terminano gli studi all’università, Ugo, evidentemente destinato alla politica, si ferma al diploma di perito tecnico industriale. Nel 1969 vince il concorso delle Fs e per sette anni lavora nella stazione di Orte. Ben presto però la vera passione avrà il sopravvento. Per chi sente i valori comunisti la zona è l’ideale: nella frazione Frattocchie del Comune di Marino, immersa nel verde dei Castelli Romani, c’è la scuola del partito. In una villa liberty con piscina e parco si formano dagli anni 50 i futuri dirigenti del Pci grazie a professori quali Renzo De Felice, Alberto Caracciolo, Giuseppe Chiarante, Enrico Berlinguer. (…) Nel 1971 il Partito comunista affida a Sposetti e alla futura moglie Angela Giovagnoli, poco più che ventenni, le redini della federazione di Viterbo. (…) A casa Sposetti è la consorte, Angela Giovagnoli, a candidarsi per prima in Parlamento nel 1976, anno che vede l’elezione del marito a segretario della federazione di Viterbo» (Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara) [Fat 15/11/2013].
• Tesoriere dei Ds, «quando i giornali hanno pubblicato le sue telefonate con Giovanni Consorte, c’è rimasto male ma rivendica ancora. Dice che a ferirlo sono stati principalmente i commenti di Barbara Spinelli ed Eugenio Scalfari. “Su Repubblica ci si è chiesti: perché Consorte telefona al tesoriere dei Ds? Mi ha addolorato il retropensiero che percepivo mentre leggevo, come se chi fa il mio lavoro dovesse per forza trattare di cose non trasparenti”. Quelle intercettazioni, ammette, sono state “la cosa che più mi ha infastidito in questi anni, sono anche un garantista vecchia maniera”, e un po’ trattiene la ferocia verso qualche ipocrisia dalle sue parti, “con chi dovrebbe parlare, il tesoriere di un partito, con quelli sotto i ponti?”» (Il Foglio).
• Nel 2005 alzò il tono della polemica sulle spese elettorali di Margherita e Ds invitando Prodi a mettere «al guinzaglio i suoi cani» (il riferimento era a un’intervista del tesoriere del Professore, Angelo Rovati). In primo piano, anche con dichiarazioni e interviste sui giornali, nel confronto aperto sulla destinazione (e l’uso) dei beni del partito all’indomani della nascita del Pd: ha ipotizzato una fondazione per il patrimonio immobiliare («questa storia delle sezioni dei Ds, che in automatico diventano sedi del Pd, non sta né in cielo né in terra»), pensa che quello della Festa dell’Unità sia un marchio a cui non si può rinunciare (in realtà, ad agosto 2008, s’è poi svolta a Firenze la prima Festa del Partito democratico).
• «Non posso sentir parlare del popolo dei gazebo (...) Come il Vaticano continua a costruire chiese per radunarvi i fedeli, noi continueremo a costruire sezioni» (a Monica Guerzoni).
• Nel 2008 candidato sindaco di Viterbo (era stato presidente della Provincia dal 1978 all’83): Di Pietro gli ha negato l’appoggio, non è stato eletto. Dal 1995 al 2005 sindaco di Bassano in Teverina (Viterbo).
• Nel 2013, intervistato da Klaus Davi, criticò le primarie del Pd: «Anche un delinquente. Anche un evasore fiscale, un truffatore, un violentatore di minorenni. Con queste regole può votare il primo che passa. Tutti possono votare: con due euro e con queste regole anche persone di questo tipo se lo possono permettere. Sono le regole che sono sbagliate. Un congresso si deve avere con una base certa, definita tre mesi prima che inizi. Non puoi essere lì la mattina. È la degenerazione della politica italiana, la degenerazione degli apparati. Se ci fossero stati gli apparati, queste cose non sarebbero successe. (…) Chi si avvantaggia di più di questo caos è Renzi. Molti di quelli che con le scialuppe hanno attraversato lo Stretto di Messina e sono passati alla corte di Renzi, per essere accolti si sono presentati subito dopo con pacchetti di tessere. Sono disgustato per le manifestazioni davanti alle sezioni del nostro partito. Non volevo finire la mia esperienza politica così. Mi riferisco alle scene di extracomunitari o gente che non sanno nulla del nostro Pd. Gli iscritti vanno rispettati. Provo un profondo disgusto per il caos».
• Dalla moglie Angela ha avuto la figlia Isabella.