3 giugno 2012
Tags : Alessandro Sortino
Biografia di Alessandro Sortino
• Roma 14 dicembre 1969. Giornalista. Autore tv. Dal 2014 vicedirettore di Tv2000, l’emittente dei vescovi italiani. In precedenza visto ne Le Iene, a Matrix (Canale 5), Exit (La7), Presa Diretta (Raitre) e Piazzapulita (La7).
• I suoi modelli: «Bernardo Iovene di Report, Riccardo Iacona ed Enrico Lucci».
• Figlio di Sebastiano (Sortino, Siracusa, 9 settembre 1938), commissario dell’Authority per le Garanzie nelle comunicazioni, ex direttore generale della Fieg, nel 2008 ha avuto un duro scontro con Elio Mastella, figlio di Clemente, su chi fosse più raccomandato. Alla fine, causa la mancata messa in onda del servizio, decise di lasciare Le Iene: «Elio Mastella mi sputa addosso questa infamia e io rispondo col mio lavoro. Non ho mai detto che Elio lavora grazie a una spintarella, ma certo posso provare che il suo cognome gli ha procurato altri vantaggi. E Davide Parenti, il curatore del programma, aveva giudicato il servizio bello e non rancoroso».
• Sul passaggio a Tv2000: «Non è solo una scelta professionale ma anche di vita. Sono credente e ho l’occasione di mettere insieme vari aspetti della mia vita» (a Domenico Naso) [Fat 19/6/2014].
• «Le scelte di vita vanno sempre rispettate, anche se si fa fatica a cancellare l’immagine dell’ex iena alle prese con le sue malcapitate “vittime”. Le incalzava, non lasciava loro tregua, alzando spesso il ditino moralista. Ora si dice pentito: “L’indignazione perenne alla quale anche io ho lavorato, forse non basta più. È arrivato il momento di risolvere i problemi reali. E in fondo alla crisi come si esce se non accorgendosi dell’altro, del povero?”». L’indignazione ha fatto i suoi danni, specie in tv. Il grande Vittorio De Sica vantava un suo sistema di misurazione: “L’indignazione morale è in molti casi al due per cento morale, al 48 per cento indignazione, e al 50 per cento invidia”» (Aldo Grasso) [Ogg 25/6/2014].
• «Il roscio è tosto, pignolo, un cagnaccio. Prende le carte, legge tutto, resta per ore in redazione. E ha un’altra grande qualità: nessuna paura, nessuna riverenza. C’è da andare a guastare la festa a qualche mafiosetto? Lui è lì» (Enrico Lucci).