Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  giugno 03 Domenica calendario

Biografia di Paolo Sollier

• Chiomonte (Torino) 13 gennaio 1948. Scrittore. Ex calciatore. Ventuno presenze in serie A. Fu protagonista della promozione in A del Perugia nel 1975. Allenatore di diverse squadre calcistiche di serie inferiori come Pro Vercelli, Biellese e Sancolombano.
• «Militante di Avanguardia Operaia, poi scrittore, poi allenatore, è, nel panorama calcistico, un caso unico di testa pensante e lingua tagliente. Pur non essendo dotato di due piedi propriamente fatati, negli anni 70 disputò alcune stagioni da protagonista nel Perugia. Oggi viene ricordato più per le cose che ha fatto fuori dal campo che per le sue giocate» (Gabriella Greison e Matteo Lunardini).
• Ha raccontato il mondo del calcio in Calci e sputi e colpi di testa (Gammalibri, 1976), poi ha scritto con Paolo La Bua Spogliatoio (Kaos edizioni, 2008). Da ultimo allenatore della Nazionale scrittori.
• Dopo il ritiro collabora con riviste e giornali come MicroMega e Tuttosport.
• Famoso il suo saluto a pugno chiuso rivolto alla curva del Perugia: «So bene che, senza quella foto, oggi nessuno mi cercherebbe. Il pugno chiuso era naturale. Lo facevo nei campionati minori, a inizio carriera, rivolto ai compagni in tribuna. Arrivato a Perugia ho pensato: “Lo faccio ancora o smetto?”. Ho continuato, ma non per cercare proseliti. Era un gesto rivolto all’interno, a me stesso. Un ricordarmi chi ero» (ad Andrea Scanzi).
• Prima di Lazio-Perugia del ’76 disse scherzando: «Battere la squadra di Mussolini sarà ancora più bello» (frase che gli costò numerosi sfottò dalla parte degli ultrà laziali e molte polemiche dai media).
­• Colleziona vinili nella sua mansarda: «Ne ho migliaia, mi perdo ancora nelle bancarelle». De André, Gaber e Guccini i suoi cantautori preferiti, ma ascolta anche i nuovi talenti della sinistra musicale, come Lo Stato Sociale, Casa del Vento, Alessio Lega e Offlagga Disco Pax.
• Spesso si diverte a fare escursioni sui monti piemontesi.