3 giugno 2012
Tags : Paolo Soleri
Biografia di Paolo Soleri
• Torino 21 giugno 1919. Architetto. Laureato in Architettura a Torino, allievo di Frank Lloyd Wright a Taliesin West nel 1947, ha fatto propria la concezione organica del maestro, mentre ne ha rifiutato l’idea di città diffusa, estesa sul territorio, per proporre il proprio pensiero urbano, che ha chiamato Arcologia ed è la sintesi di due discipline, Architettura ed Ecologia, che si fondono per dare vita a un nuovo progetto di città condensata, in cui edifici e attività umane raggiungono il massimo della concentrazione, in maniera opposta rispetto a ciò che succede nelle città contemporanee, dove vi è il massimo della dispersione.
• «Arcologia è l’implosione della megalopoli, della città moderna, in un denso, complesso ambiente urbano che cresce verticalmente». Princìpi che ha applicato nel progetto di Mesa City, concepita per essere scavata negli altopiani dell’Arizona e nella di città modello di Arcosanti, in costruzione da trent’anni nel deserto Mojave, a metà strada tra Los Angeles e Las Vegas. Gli edifici sono costruiti principalmente da studenti senza una grossa esperienza alle spalle, con materiali trovati nel terreno circostante e con finanziamenti ottenuti attraverso la produzione e la vendita dei Soleri Wind Bells, campane di ceramica e di bronzo dal suono gentile dotate di una sottile vela di metallo che permette loro di suonare con la sola forza del vento. Pare che gli arizoniani ne vadano pazzi: le appendono all’esterno delle loro case vicino alla porta di ingresso. Ultimo progetto di Soleri da costruire ad Arcosanti è l’ Hyper Building, una torre alta mille metri, concepita per ospitare su una superficie di un chilometro quadrato una popolazione di 100.000 abitanti, la stessa che a Los Angeles è distribuita su 33 chilometri quadrati. «Visto e considerato che ribaltare una città esistente da millenni è risultato impossibile, nel Novecento si è provato a realizzare le utopie, costruendo abitati ex novo. Operazione già compiuta da Vespasiano Gonzaga a Sabbioneta per la città ideale del Rinascimento. I due esempi più noti sono Brasilia, di Oscar Niemeyer, e Chandigarh (India), di Le Corbusier. Ma mentre un nazista avrebbe sfilato con orgoglio nella Berlino di Speer, un europeo si trova angosciato a passeggiare di sera lungo i viali di Brasilia mentre l’indiano si chiede perché il cemento armato dei palazzi di Chandigarh si stia già sbriciolando. Un’altra utopia è quella di Arcosanti, la città basata sul principio dell’Arcologia (una sorta di architettura ambientale) che l’italoamericano Paolo Soleri sta tenacemente costruendo, da oltre 30 anni, nel deserto dell’Arizona. I princìpi sono nobili, i risultati ancora lontani. Fino a oggi, si è realizzato solo un minuscolo frammento dell’intera città, nel quale abitano degli studenti-stagisti che, a rotazione, producono campane da vendere ai turisti. Ma, per non sprecare energia e territorio, si potrà mai vivere sotto enormi volte in cemento armato e guardare solo dai piccoli oblò delle celle in cui si abita lo spuntare della luce del giorno? Arcosanti testimonierà lo sforzo dell’uomo di aspirare a un futuro migliore non trasformando l’esistente, ma ripensando le città da zero. Come ai tempi di Sforzinda, la Milano ideale di Filarete, come a quelli di Tommaso Moro, la cui incorruttibilità e la cui Utopia gli costarono la testa nel 1535 sotto Enrico VIII» (Pierluigi Panza).
• Premi: alla carriera dal Cooper-Hewitt Design Museum e il National Design Award dalla Casa Bianca. Vive a Cosanti, il luogo nel centro di Phoenix (recentemente riconosciuto sito di interesse nazionale) in cui iniziò a costruire negli anni Cinquanta le prime strutture a forma di abside. Ogni settimana si reca ad Arcosanti a controllare i lavori. (a cura di Lauretta Colonnelli).