3 giugno 2012
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Biografia di Angelo Sodano
• Isola d’Asti (Asti) 23 novembre 1927. Cardinale (creato nel 1991 da Giovanni Paolo II). Decano del Sacro collegio. Dal 1990 al 2006 Segretario di Stato vaticano (lasciò il posto a Tarcisio Bertone). «Il più prestigioso esponente della scuola diplomatica vaticana» (Paolo Rodari) [Rep 15/3/2013].
• Secondo dei sei figli di Giovanni (1901-1991), dal 1948 al 1963 deputato della Democrazia cristiana. Enzo Bianchi: «Ho conosciuto personalmente suo padre, che nel secondo dopoguerra girava con una Topolino per i paesi del Monferrato, quale dirigente della Coldiretti, per chiedere ai contadini di aprirsi a una dimensione di impegno e solidarietà nelle cooperative di viticoltori. Un uomo semplice, che a volte si fermava a casa mia a bere un bicchiere di vino e a scambiare quattro chiacchiere con mio padre, povero lattoniere di paese: mai avrebbe immaginato che suo figlio sarebbe diventato Segretario di Stato...».
• Laureato in Teologia a Roma, nel settembre del 1950 fu ordinato prete. «Sodano viene dalla scuola della diplomazia vaticana. Ha studiato alla Gregoriana e alla Lateranense, ha lavorato nelle nunziature in Ecuador e Uruguay; nel ’68 Casaroli lo chiamò in segreteria di Stato e gli affidò dossier delicatissimi con i Paesi dell’Est, come la liberazione del cardinale Mindszenty dalle carceri ungheresi. Quando dieci anni dopo fu nunzio nel Cile di Pinochet, non evitò le inevitabili polemiche ma ne uscì indenne» (Aldo Cazzullo) [Cds 13/2/2013].
• Alla vigilia delle elezioni politiche del 2001 ricevette in udienza i due sfidanti Berlusconi e Rutelli, suscitando perplessità e critiche dentro e fuori la Chiesa.
• «È stato l’“ombra” leale e incrollabile del secondo capitolo del pontificato wojtyliano» (Marco Politi), ma «non ha mai elaborato né esposto una sua complessiva visione di geopolitica religiosa. Non ha mai lasciato di sé un’impronta come quella, ad esempio, del suo predecessore Agostino Casaroli, l’artefice della discussa Ostpolitik vaticana» (Sandro Magister).
• Secondo alcune ricostruzioni, al Conclave del 2005 avrebbe ricevuto quattro voti.
• Nella primavera del 2010, nel momento di massimo attacco alla Chiesa cattolica e al Papa per lo scandalo internazionale dei preti pedofili, Sodano si espose più volte in difesa di Benedetto XVI, denunciando con parole forti - tanto da attirargli aspre critiche - la strumentalità degli attacchi che gli venivano rivolti: «Oggi, per mezzo mio, tutta la Chiesa desidera dirle in coro: buona Pasqua amato Santo Padre, la Chiesa è con lei. È con lei il popolo di Dio che non si lascia impressionare dal chiacchiericcio» (4 aprile, inusuale saluto pubblico pasquale); «È ormai un contrasto culturale: il Papa incarna verità morali che non sono accettate e così le mancanze e gli errori di sacerdoti sono usate come armi contro la Chiesa. Dietro gli ingiusti attacchi al Papa ci sono visioni della famiglia e della vita contrarie al Vangelo. Ora contro la Chiesa viene brandita l’accusa della pedofilia. Prima ci sono state le battaglie del modernismo contro Pio X, poi l’offensiva contro Pio XII per il suo comportamento durante l’ultimo conflitto mondiale e infine quella contro Paolo VI per l’Humanae vitae» (6 aprile, intervista all’Osservatore Romano).
• Poche settimane dopo, fu lo stesso Sodano a finire al centro di polemiche ad altissimo livello, in relazione al suo operato da Segretario di Stato. «Nel maggio del 2010, due cardinali di peso, l’austriaco domenicano Christoph Schönborn arcivescovo di Vienna e l’americano cappuccino Sean O’Malley arcivescovo di Boston, picchiarono duro contro Sodano accusandolo di aver ostacolato l’opera di pulizia intrapresa dall’allora cardinale Joseph Ratzinger nei confronti di Hans Hermann Groër, ex arcivescovo di Vienna, e di Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, entrambi accusati di abusi sessuali e poi riconosciuti colpevoli» (Rodari) [Fog 27/12/2012]. Schönborn, antico allievo e pupillo di Ratzinger, fu poi convocato in Vaticano per un chiarimento, dapprima col solo Pontefice e poi anche in presenza dello stesso Sodano, cui l’arcivescovo di Vienna finì per esprimere il proprio «dispiacere» per le «interpretazioni» date ai suoi «giudizi equivoci», riconoscendo che solo il Papa ha la competenza per muovere accuse a un cardinale.
• Il 12 marzo 2013, in qualità di cardinale decano, presiedette la «Missa pro eligendo Romano Pontifice» propedeutica alla convocazione del Conclave, indetto per eleggere il successore di Benedetto XVI: «Angelo Sodano legge con la voce monocorde e l’accento piemontese un testo da diplomatico, che nasconde segni non oscuri per i cardinali che ancora il giorno prima si sono scontrati sullo Ior e sull’operato di Bertone, concelebrante alla destra del decano. Il nuovo Papa dovrà avere “un cuore generoso”, essere un uomo di misericordia e di carità. E carità non significa solo distribuire pane. Significa annunciare il Vangelo; ecco quindi che occorre un pastore. E significa servire “la comunità internazionale e l’ordine mondiale, promuovendo la giustizia e la pace”» (Cazzullo) [cit.]. Riconsiderato a posteriori, il suo discorso è parso prefigurare la designazione di Jorge Mario Bergoglio, del quale in effetti Sodano è annoverato tra i “grandi elettori” – nonostante egli non abbia potuto partecipare personalmente al Conclave, avendo già da tempo superato gli ottant’anni.